Magazine

Checco Zalone resta umile e diventa colto

Creato il 16 dicembre 2011 da Weesh_growing_ideas @Weesh_web

La seconda e ultima serata di “Resto Umile World Show” in onda su Canale 5, ha chiuso venerdì 9 dicembre il cerchio della performance televisiva di Checco Zalone.

Ci auguriamo che torni presto a farci sorridere con le storiche imitazioni e le sottili battute che ironizzano su banali luoghi comuni e spezzano con l’umorismo l’ipocrisia di molti.

A vederlo in azione, 5 milioni di telespettatori contro i 6 milioni di venerdì 2 dicembre.

Calo degli ascolti, hanno sentenziato. I numeri non si contrastano, ma gli affezionati fan del comico pugliese non sembrano averci badato troppo.

Checco Zalone ha portato ironicamente sul suo “rozzo” palcoscenico la “cultura” di cui i benpensanti di turno hanno biasimato l’assenza criticando la volgarità delle sue gag.

Come ospite illustre, un inusitato Giorgio Albertazzi ha declamato con la sua abituale classe i versi di “A Silvia” concludendo l’interpretazione leopardiana con una dissertazione sulla “gnocca”.

Di sicuro effetto il duetto Checco e Al Jarreau, sublime cantante jazz. Dopo un pezzo d’impatto in cui hanno mostrato le abilità di pianista l’uno e i virtuosismi della voce l’altro, i due si sono lanciati in un giocoso testo “spinto” sulle note del celebre brano Georgia on My Mind.

Cavallo di battaglia di Checco Zalone, l’imitazione di Niki Vendola, che incoronato da un’aureola luminosa ha conversato più o meno amabilmente con l’attore Rocco Papaleo.

Il cantante Daniele Silvestri ha intonato, chitarra alla mano, note e parole di Fabrizio De Andrè accompagnato dalle battute del mattatore di Capurso, che ha ricordato quanto “mortale” a volte la cultura d’autore può diventare.

Ad essere sinceri, neanche il colto e studioso Giacomo (Leopardi) trascorreva tutti i suoi pomeriggi inneggiando alla vita. A Silvia dedica un canto, gli occhi della fanciulla erano ridenti e fuggitivi, la beltà splendeva e il canto era perpetuo.

Erano. Quale fu la sorte della povera Silvia lo sanno tutti.

Ci inchiniamo con deferenza di fronte all’eccellenza del Poeta e siamo certi che la cultura soddisfa passioni e incrementa intelletti, ma tra il “mostrare con la mano la fredda morte ed una tomba ignuda” e il nostro quotidiano, uno spazio per ridere, demenzialmente o meno, ce lo dobbiamo proprio mettere.

Roberta Paoletti @FalloSapere


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :