CHERASCO (cn). L’elicicoltura in crescita: le lumache non sembrano conoscere crisi.

Creato il 17 giugno 2015 da Agipapress
CHERASCO (cn). Saranno anche il simbolo della lentezza ma certo è che la voce dell’elicicoltura in economia è in crescita molto rapida e costante tanto da poterci far dire che proprio loro, le lumache, rappresentano una risposta concreta alla crisi economica, una risposta che nasce dalla terra, dal suo rapporto naturale con i suoi frutti e dalla semplicità nella produzione.  Oggi prodotti un tempo sconosciuti, sono venuti alla ribalta seguendo questa semplice filosofia. Giovanni Avagnina, presidente nazionale degli Elicicoltori Italiani, spiega così il segreto del successo finanziario degli ultimi anni, che ha investito l’allevamento delle lumache: “Contro la disoccupazione e l’aumento delle incertezze legate al mondo economico, la terra, la sua coltivazione, e la vita a contatto con la natura, rappresentano per molti un luogo di rifugio e sicurezza. Nel nostro settore, ci siamo affermati con uno standard qualitativo di alto profilo, e riusciamo a trasferire la certezza di un reddito sicuro, a chi segue le nostre direttive nell’allevamento del mollusco: Il 44° Incontro internazionale di elicicoltura, in programma per settembre, ha la prerogativa di valorizzare e promuovere questa nuova risorsa del paese”.
Nel 2015 infatti i nuovi elicicoltori sono aumentati del 50% rispetto ai neofiti dell’anno precedente. “Un dato non trascurabile – commenta Avagnina - in contrapposizione rispetto alla tendenza del mercato, è che al primo posto vi è l’interesse per la natura e la biologia, da qui ne deriva il riscontro economico dell’azienda. Un altro dato importante del 2014 che avvantaggia gli allevatori, è l’ulteriore crescita del prodotto “lumache fresche”. Sempre  più  consumatori  si orientano nella scelta del  prodotto   al naturale, un tempo destinato prevalentemente ai ristoratori, a causa dei tempi più lunghi di preparazione. Questo segmento così, ha segnato sul totale dei consumi, quasi un +6%, a discapito del prodotto lavorato e conservato, arrivando al 78% per il vivo, il 14% per il surgelato, relegando il conservato all’8% (in netta controtendenza rispetto agli anni precedenti)”. Gli allevatori sono così diventati più forti, e dopo aver superato l’industria conserviera, arrivano direttamente al consumatore, ottenendo di conseguenza prezzi più remunerativi, a vantaggio della qualità. L’alta qualità organolettica del prodotto infatti è uno dei punti saldi dell’azienda elicicola. “Trattiamo un alimento coltivato e cresciuto in piena naturalità, in assenza di utilizzo di chimica e soprattutto con bassa percentuale di grassi – aggiunge il presidente Avagnina -. E’ un prodotto proteico, facilmente digeribile e ricco di sali minerali. Inoltre sta crescendo anche l’interesse dell’alta cucina: infatti una decina di chef italiani pluristellati ha incentrato la propria attenzione sulle lumache di allevamento. Si è verificato anche un incremento straordinario delle sagre e delle feste popolari negli 8mila comuni italiani dove le lumache hanno preso il posto di prodotti anche ricercati e di lontana provenienza, creando così un nuovo fermento fra la gente in cerca di prodotti locali e naturali”. E non è ancora tutto perché esiste anche un altro elemento non trascurabile: è in crescita il consumo di creme di bellezza a base di elicina, la bava delle lumache Helix.
Fin dai tempi antichi si conoscevano le peculiarità del secreto del mollusco nella cura delle infiammazioni dello stomaco e delle vie respiratorie, e già nelle Terme, secondo Plinio, i Romani utilizzavano le lumache vive per levigare e rendere bella la cute del corpo. In questi anni tali indubbie e forti caratteristiche della bava, sono diventate di grande interesse in tutto il mondo, e si sta consolidando un grande mercato legato al mondo della cosmesi e delle sue applicazioni più varie. “La produzione delle lumache di terra – conclude il presidente Avagnina -ha ormai un doppio mercato: quello fondamentale destinato alla gastronomia e quello di tutti i prodotti derivati dalla secrezione della bava del mollusco. Nel 2014 già il 6 % del mollusco è stato destinato a questa nuova strada con percentuali di crescita molto forti e interessanti”. Le ultime considerazioni del presidente nazionale degli elicicoltori sono per la manifestazione che si terrà a Cherasco in provincia di Cuneo.  “Con la tradizionale edizione del 44° congresso, Cherasco si affermerà ancora una volta come “la capitale della lumaca”. Grazie alle iniziative promosse dall’Associazione Nazionale Elicicoltori e dall'Istituto di Elicicoltura si riuniranno gli studiosi, gli allevatori, gli appassionati e i gastronomi, per celebrare in maniera adeguata i molti fasti del mollusco”.  (mpa)

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