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Chi ben comincia... #11

Creato il 13 marzo 2014 da Valentina Seminara @imatimehunter
Chi ben comincia... #11
Chi ben comincia è una rubrica a cadenza settimanale -anche se io sono un po' lunatica e a volte salto sorvolo la questione ordine- ideata da Alessia del blog Il profumo dei libri, e consiste nel condividere con voi lettori le prime righe dell'incipit di un romanzo che ho letto/sto leggendo/leggerò per indirizzarvi positivamente o meno verso la lettura in questione.
Io vi voglio bene. Lo sapete, no? E siccome è così, ho pensato che in questa puntata avrei dovuto proporvi l'incipit di un libro che molti di voi conoscete. Qualcuno l'avrà già letto in lingua, incapace di aspettare la pubblicazione italiana. Ammetto di essere stata tentata, ma mi sono frenata in tempo. Ma sono stata così fortunata -per questo ringrazio la casa editrice- da aver ricevuto una copia del libro con alcuni giorni di anticipo, sono già a metà. Okay, tanto la cover qua sotto l'avete vista ed è inutile che la tiri tanto per le lunghe. Ho intenzione di darvi la possibilità di leggere il primo capitolo di Allegiant, con tanti saluti dalla sadica Veronica Roth!
Chi ben comincia... #11Allegiantdi Veronica Roth

Cammino avanti e indietro nella cella del quartier generale degli Eruditi. Le sue parole mi riecheggiano all'infinito nella mente: Il mio nome è Edith Prior, e ci sono molte cose che sono felice di dimenticare«E così non l'avevi mai vista? Neanche in fotografia?» insiste Christina, la gamba ferita appoggiata sopra un cuscino. Le hanno sparato durante il nostro disperato tentativo di mostrare il video di Edith Prior a tutta la città. Allora non avevamo idea di cosa avremmo sentito, né immaginato che avrebbe fatto saltare le fondamenta stesse della nostra esistenza: le fazioni, le nostre identità. «E' tua nonna, tua zia o cosa?»«Ti ho detto di no» ribatto, voltandomi quando mi trovo di fronte al muro. «Prior è... era il cognome di mio padre, per cui quella donna dovrebbe appartenere al ramo paterno della famiglia. Ma Edith è un nome da Abnegante, mentre i parenti di mio padre erano Eruditi, perciò...»«Percià dev'essere più vecchia» osserva Cara, appoggiando la testa alla parete. Vista da dove mi trovo, è identica a suo fratello Will, il mio amico... a cui ho sparato. Poi però si raddrizza e lo spettro di lui scompare. «Di qualche generazione precedente. Un'antenata.»"Antenata." Questa parola sa di fatiscente, come un muro scalcinato di mattoni. Mentre cammino in circolo, tengo la mano attaccata alla parete. L'intonaco è bianco e freddo.Una mia antenata, e questa è la priorità che mi ha lasciato: mi ha affrancato dalle fazioni e mi ha fatto scoprire che la mia natura di Divergente è più importante di quel che pensassi. La mia stessa esistenza è il segnale che dobbiamo andarcene da questa città per portare il nostro aiuto a chiunque ci sia fuori.«Vorrei sapere» continua Cara, passandosi una mano su viso, «...devo sapere da quanto siamo qui dentro. Potresti smetterla di fare avanti e indietro per un minuto?»Mi fermo al centro della cella e la guardo con le sopracciglia alzate.«Scusa» mormora.«Va tutto bene» interviene Christina. «Siamo chiuse qui dentro da troppo tempo.»Sono passati diversi giorni da quando Evelyn -con pochi e brevi comandi- ha sedato il tumulto nell'atrio del quartier generale degli Eruditi e ha fatto rinchiudere tutti i prigionieri nelle cella del terzo piano. Un'Esclusa è venuta a curare le nostre ferite e a somministrarci gli antidolorifici; abbiamo mangiato e ci siamo lavate diverse volte, ma nessuno ci ha detto che cosa sta succedendo fuori, per quanto insistentemente abbiamo chiesto notizie.«Mi aspettavo di vedere Tobias già da un po'» borbotto, lasciandomi cadere sul bordo della mia branda. «Dove si è cacciato?»«Forse è ancora arrabbiato perché gli hai mentito e ti sei alleata con suo padre a sua insaputa» ipotizza Cara.Le scocco un'occhiataccia.«quattro non sarebbe così meschino» lo difende Christina, non so se per contraddire Cara o per rassicurare me. «E' più probabile che qualcosa gli impedisca di venire. Ti ha detto di fidarti di lui.»Quando è scoppiato il finimondo e tutti gridavano mentre gli Esclusi cercavano di spingerci verso le scale, mi sono aggrappata all'orlo della sua maglietta per non perderlo. Lui  mi ha preso per i polsi e mi ha spinto via, pronunciando proprio quelle parole: Fidati di me. Vai dove ti dicono.«Ci sto provando» bisbiglio, ed è la verità. Sto provando a fidarmi di lui. Ma ogni parte di me, ogni fibra e ogni nervo, vuole scappare via... non solo da questa cella ma anche dalla prigione che è la nostra città.Devo vedere che cosa c'è oltre la recinzione.

Ed eccoci qua. Pensate anche voi che Tris si stia mettendo un po'... sopra le righe? La vedremo qui molto concentrata sulla Divergenza, sull'identità perduta che credeva certa, su ciò che la aspetta oltre i confini della città -credetemi, è abbastanza incredibile, starà a voi definirlo incredibilmente entusiasmante o incredibilmente deludente. Ma fin'ora Allegiant conserva tutti quegli elementi che mi avevano attratta nel primo, nel secondo soprattutto, e non vedo l'ora di sapere come si evolveranno le cose. Non ce la faccio proprio più a continuare, ma la scuola è una maledetta maledizione! Sappiate che qui avrete anche io pov di Tobias... meraviglioso, un eroe nobile e vero in ogni senso. Lo state facendo il conto alla rovescia, vero?

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