Magazine Cultura
Buongiorno miei amati lettori!Colgo l'occasione per augurarvi buon ferragosto. Che programmi avete per la giornata di oggi? Quanti di voi andranno al mare? In ogni caso, qualsiasi cosa farete...divertitevi! Io sarò a casa della nonna, quindi coglierò l'occasione per continuare le mie letture.Come avrete notato, la rubrica in programma per ieri, non è stata postata in quanto non ci sono state novità da segnalarvi. Ci rifaremo la settimana prossima, non importa. Oggi però è giovedì e di conseguenza è il giorno di Chi ben comincia, rubrica ideata da Alessia del blog de Il profumo dei Libri.
Le poche regole della rubrica:- Prendete un libro qualsiasi contenuto nella vostra libreria- Copiate le prime righe del libro (possono essere 10, 15, 20 righe)- Scrivete titolo e autore per chi fosse interessato- Aspettate i commenti
Avendo postato già la scorsa settimana l'incipit del libro che ho in lettura in questo momento e non avendo iniziato nessun altro romanzo, lo so questa settimana sono andata un po' a rilento ma non perché non mi stia piacendo ma semplicemente perché ho avuto un po' meno tempo a disposizione. Anyway, dicevamo...l'incipit che ho deciso di condividere con voi è tratto da un romanzo a cui sono molto legata, uno di quelli che mi ha fatto più battere il cuore in questi ultimi mesi, per cui colgo l'occasione per celebrarlo ancora un po' come merita. Rullo di tamburi....oggi parliamo, ancora una volta di....
Shades of LifediGlinda Izabel
Stavo trascorrendo l’ennesima giornata al Reader’s Delight, la libreria di Calendar Lane che ormai era diventata la mia casa. L’avevo scoperta durante una mattina umida di Savannah e, con i suoi accoglienti divani di velluto color prugna e gli scaffali ricolmi di romanzi, era diventata il rifugio perfetto in cui nascondersi.Un raggio di sole giocava con minuscoli granelli di polvere, facendo apparire tutto più magico di quanto in realtà non fosse, mentre io vagavo tra i mobili in legno sulle note leggere di Across the Universe.Nulla cambierà il mio mondo, cantavo.Mi fermai facendo scorrere un dito sulla costina di Peter Pan, solleticata dalla voglia di sfogliarlo ancora una volta e tuffarmi in quella storia di pirati e bimbi sperduti.L’unica cliente che si aggirava nella libreria era una biondina amante dei romanzi piccanti. Veniva ogni venerdì e si fiondava sul primo libro rosa che trovava; quel giorno il prescelto era Sex and the City.A Hurley Ashby, l’anziano proprietario della libreria, non dispiaceva che la gente si fermasse a leggere qualche libro, anzi ne approfittava per abbassare la guardia. Infatti, mentre la bionda sfogliava con entusiasmo il suo romanzo, lui stava dormendo beato.«Ehi, Carrie Bradshaw. Nessuno ti ha informata che ne hanno fatto una serie TV?», sibilai a denti stretti strisciando alle sue spalle, mentre lei soffocava un gridolino estasiato.Troppo concentrata per curarsi di me, prese il suo telefono e digitò un messaggio che, con tutta probabilità, conteneva il riassunto delle relazioni illecite di Samantha. Sbuffai e mi diressi altrove, godendomi la voce di John Lennon e facendo frusciare il pizzo dell’abito vintage da damigella che avevo indossato quel giorno.Mi fermai di fronte alla grossa poltrona su cui Hurley russava, la camicia rossa a quadri infilata nei pantaloni a vita troppo alta.«Per l’amor del cielo, Hurley. Piantala di fare questo baccano!», sbottai a un soffio dal suo orecchio. «Sei l’unico uomo che riesce a essere più fastidioso da addormentato che da sveglio».Ovviamente lui si limitò a replicare con uno dei suoi fischi da riposino, ignorandomi come al solito. Infastidita mi diressi verso la finestra a bovindo, rassegnata a vivere una delle mattine più noiose della storia.Mi lasciai cadere sulla mia adorata panca di ciliegio, dove cuscini imbottiti di morbide piume mi accolsero, come in una culla.Con le ginocchia strette al petto osservai i passanti indaffarati nelle loro attività frenetiche. Mi capitava di trascorrere ore a inventare storie sulle vite di quelle persone, ma nessuno si accorgeva di me.Eppure, se guardavo con attenzione il vetro, potevo scorgere il mio riflesso: tutto capelli d’oro, occhi grigi e svolazzi di pizzo bianco.Speravo che un aspetto così poco anonimo attirasse l’attenzione di qualcuno, ma gli occhi degli altri mi trapassavano quasi fossi fatta di polvere.Uno dei tanti granelli che danzano nel sole. Ecco cosa sei, Juniper Lee, bisbigliò Adelaide, la mia impertinente vocina interiore.Gemetti, contrariata, attorcigliandomi una ciocca di capelli.E allora? Adoro i granelli di polvere. Quando la luce li cattura sono belli da togliere il fiato, dissi facendo passare la mano attraverso il raggio di sole che tagliava in due la libreria. La mia mano brillò.Ma quanto siamo romantiche, oggi! Potresti scrivere un libro su tutte le sfumature della polvere. Prevedo un successone, mi derise lei, spietata.La mia coscienza adorava giocare sporco e lanciarmi stoccate mortali. Ero talmente in guerra con me stessa che a volte mi facevo paura.
Ebbene sì, era proprio SOL il protagonista di questo nostro nuovo appuntamento, e non poteva che essere che lui. Chi mi segue da un po' saprà quanto io lo abbia amato con ogni fibra del mio corpo, con ogni battito del cuore, con ogni lacrima versata. Mi son detta: "se non ora, quando??". Quindi questo è tutto per voi. Vi ho regalato anche qualche riga in più, perché proprio mi dispiaceva troncare in modo brusco il discorso. Per chi ancora non l'avesse letto, vi invito a farlo e vi rimando alla mia recensione qui. In questo passo avete fatto la conoscenza di Juniper e della sua vocina Adelaide e del magico mondo in cui vive, una libreria *w*L'avete letto? Amato? Aspetto i vostri commenti.
Stay tuned!Xoxo, Giò
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