Magazine Cultura
Buongiorno miei amati lettori!Prima di iniziare volevo scusarmi perché ho saltato praticamente tutti gli appuntamenti previsti fino ad oggi, ma non vi libererete tanto facilmente di me *risata malefica*. In questi giorni sono stata abbastanza indaffarata e pur essendo al pc non ho avuto un momentino libero per fare i post che avrei dovuto. Oggi però è giovedì e di conseguenza è di nuovo ora di Chi ben comincia, rubrica ideata da Alessia del blog de Il profumo dei Libri.
Le poche regole della rubrica:- Prendete un libro qualsiasi contenuto nella vostra libreria- Copiate le prime righe del libro (possono essere 10, 15, 20 righe)- Scrivete titolo e autore per chi fosse interessato- Aspettate i commenti
L'incipit che ho deciso di condividere con voi oggi è quello del libro che ho in lettura. Un libro che ho atteso davvero davvero tanto, che ho desiderato ardentemente e che morivo dalla voglia di iniziare a leggere. Guardandomi in giro poi quasi tutti praticamente lo avevo già letto e in molti ne parlano bene, per cui la voglia di leggerlo cresceva cresceva dentro di me e puntualmente mi fermavo davanti ad esso in libreria. Ora è finalmente tra le mie mani e sono pronta quindi a presentarvi il protagonista di oggi.
DeliriumdiLauren Oliver
Le malattie più pericolose sono quelle che ci fanno credere di star bene.
Quarantaduesimo proverbio del Libro di Sssh
Sono passati sessantaquattro anni da quando il Presidente e il Consorzio hanno classificato l’amore come malattia e quarantatré da quando gli scienziati hanno perfezionato una cura. Tutti gli altri membri della mia famiglia hanno già subito la procedura. La mia sorella maggiore, Rachel, ormai è libera dalla malattia da nove anni. È al sicuro dall’amore da così tanto tempo che dice di non riuscire neanche a ricordarne i sintomi. La mia procedura è stata fissata tra novantacinque giorni esatti, il 3 settembre. Il mio compleanno.Molte persone hanno paura della procedura, alcuni oppongono addirittura resistenza. Io non ho paura. Io non vedo l’ora. Me la farei fare domani, se potessi, ma bisogna avere almeno diciott’anni, a volte qualcosina in più, prima che gli scienziati accettino di curarti. Altrimenti la procedura non funziona correttamente: la gente si ritrova con danni al cervello, paralisi parziali, cecità o anche peggio.Non mi piace pensare che me ne sto ancora andando in giro con la malattia che mi scorre nel sangue. A volte giuro che riesco a sentirla, che mi si contorce nelle vene come qualcosa di andato a male, come il latte inacidito. Mi fa sentire sporca. Mi ricorda i bambini che fanno i capricci. Mi ricorda la Resistenza, le ragazze malate che grattano con le unghie i marciapiedi, strappandosi i capelli, con le bocche che gocciolano saliva.E ovviamente mi ricorda mia madre.Dopo la procedura sarò felice e al sicuro per sempre. È quello che dicono tutti, gli scienziati e mia sorella e la zia Carol. Subirò la procedura e poi verrò accoppiata con il ragazzo che i valutatori sceglieranno per me. Tra qualche anno ci sposeremo.Di recente ho cominciato a fare sogni sul mio matrimonio. Sono in piedi sotto un baldacchino bianco con dei fiori tra i capelli. Sto tenendo la mano a qualcuno, ma ogni volta che mi giro per guardarlo la sua faccia si offusca, come se la macchina fotografica andasse fuori fuoco, e non riesco a distinguerne i lineamenti. Ma le sue mani sono fresche e asciutte e il cuore mi batte regolare in petto, e nel sogno so che batterà sempre con lo stesso ritmo, non salterà e non sussulterà, non si agiterà e non si metterà a correre, semplicemente tump tump tump, finché non morirò.Al sicuro e libera dal dolore.Le cose non sono sempre andate bene come adesso. A scuola abbiamo imparato che ai vecchi tempi, nei giorni bui, la gente non si rendeva conto di quanto fosse mortale questa malattia. Per moltissimo tempo l’avevano addirittura considerata una cosa buona, qualcosa da celebrare e da desiderare. Ovviamente questo è uno dei motivi per cui è così pericolosa. «Distorce la mente, rendendo difficile pensare con lucidità o prendere decisioni razionali per il proprio benessere.» (È il sintomo numero dodici, elencato nella sezione Delirium amoris nervosum della XII edizione del Manuale di sicurezza, salute e soddisfazione, anche detto il Libro di Sssh, come lo chiamiamo noi.) Un tempo la gente aveva dato un nome ad altre malattie (stress, tachicardia, ansia, depressione, ipertensione, insonnia, disordine bipolare) senza rendersi conto che, in realtà, questi erano soltanto sintomi che nella maggior parte dei casi potevano essere ricondotti agli effetti del Delirium amoris nervosum.
Mi sono dilungata un po' troppo, lo so. Ma sapete quanto sia difficile fermarsi quando si legge l'incipit di un libro. Non volevo interrompere un discorso così importante, quindi concedetemi questo strappo alla regola.
L'avete letto? Amato? Aspetto i vostri commenti, e se volete condividete con me il vostro incipit.
Stay tuned!Xoxo, Giò
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