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Chi ben comincia è una rubrica a cadenza settimanale -anche se io sono un po' lunatica e a volte salto sorvolo la questione ordine- ideata da Alessia del blog Il profumo dei libri, e consiste nel condividere con voi lettori le prime righe dell'incipit di un romanzo che ho letto/sto leggendo/leggerò per indirizzarvi positivamente o meno verso la lettura in questione.
Avrei dovuto leggere Io non sono Mara Dyer della Hodkin durante le vacanze natalizie, ma tra la pigrizia e altre letture, me la sono presa fin troppo comoda, perciò ho dovuto rimandare. L'ho visto sulla scrivania, nella pila di altri libri che dovrei ancora leggere -sono davvero tanti-, e mi sono sentita ispirata. Abbastanza da prenderlo e iniziarlo una volta per tutte.
Io non sono Mara Dyer (The Evolution of Mara Dyer)di Michelle Hodkin
«Lo amerai fino a distruggerlo.»
Quelle parole mi rimbombavano nella mente mentre correndo mi aprivo un varco attraverso gruppi di persone sorridenti. Luci intermittenti e urla di felicità si fondevano in un miscuglio di suoni e colori. Sapevo che Noah era dietro di me. Sapevo che mi avrebbe raggiunto. Ma i miei piedi tentavano di fare quello che il cuore non poteva: lasciarselo alle spalle.
Quando non ebbi più fiato, mi fermai davanti a un clown dallo sguardo malizioso che indicava l’entrata della casa degli specchi. Noah mi raggiunse senza fatica. Mi costrinse a voltarmi verso di lui e io rimasi lì, con il polso stretto nella sua presa, le guance rigate di lacrime, il cuore lacerato dalle parole di quella donna.
Se veramente lo amavo, aveva detto, dovevo lasciarlo andare.
Magari lo avessi amato abbastanza.
Questo è il prologo. Date che è breve, ho pensato di postarlo tutto, e solo questo. Ho da subito trovato l'inizio di questa serie strano. Un po' assurdo, un po' spaventoso, ma molto intrigante. E se il primo mi aveva convinto a metà, lasciandomi indecisa se definire il libro come un bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, fin dall'inizio questo mi è parso abbastanza coinvolgente da optare per il primo dei due giudizi. Ora, perché mai Mara dovrebbe distruggere il mio Noah? PERCHE'? Ho un'idea astratta delle possibili risposte, e devo davvero farmene una più precisa. La mia missione inizia! *risata malefica* Ma questo contribuisce a rendere il romanzo strano e inquietante, come un film horroh che si dilunga su brevi sensazioni iniziali, dagli attimi di suspance sfumati in falsi allarmi o piccole stranezze difficili da collocare, ai finti sorrisi che anticipano le urla agghiaccianti del finale. E poi, alla fine appunto, scoppia il finimondo e la verità viene a galla e le uniche cose che puoi fare sono soccombere ad essa o affrontarla con le sue stesse armi.