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Chi ben comincia #9

Creato il 10 ottobre 2013 da Crazygio @RuggieroGiorgia
Chi ben comincia #9
Buonasera miei amati lettori!Oggi è di nuovo giovedì e di conseguenza è tempo per il nostro appuntamento abituale con Chi ben comincia, rubrica ideata da Alessia del blog de Il profumo dei Libri. Adoro questo rubrica, mi piace scegliere un libro da condividere con voi e scoprire insieme gli incipit che sono il biglietto da visita, insieme alle cover, per ogni buon libro.
Le poche regole della rubrica:- Prendete un libro qualsiasi contenuto nella vostra libreria- Copiate le prime righe del libro (possono essere 10, 15, 20 righe)- Scrivete titolo e autore per chi fosse interessato- Aspettate i commenti
L'incipit che voglio condividere con voi oggi, è quello dell'ultima new entry nella mia libreria. Era da parecchio tempo che desideravo averlo tra le mani e spero proprio che non mi deluda. Non so ancora quando potrò leggerlo, perché come sapete sono piena di letture da fare e per di più ci sono state parecchie entrate, contando i libri che devono ancora arrivarmi e quelli che dovrò prendere perché prossime uscite non so proprio dove girarmi. Ci sarà tempo per preoccuparci di questo.
Chi ben comincia #9
La sedicesima lunadiKami Garcia & Margaret Stohl
C'erano solo due categorie di persone nella nostra cittadina: gli stupidi e gli ingabbiati. Così mio padre aveva affettuosamente classificato i nostri compaesani. «Quelli che sono costretti a restare o sono troppo stupidi per andarsene. Tutti gli altri trovano una via d'uscita.» Era chiaro a quale categoria appartenesse lui, ma non avevo mai avuto il coraggio di chiedergli perché. Mio padre era uno scrittore e noi vivevamo a Gatlin, Carolina del Sud, perché gli Wate erano lì da sempre, da quando il mio bis-bis-bis-bis-bisnonno, Ellis Wate, aveva combattuto e perso la vita sull'altra riva del fiume Santee, durante la Guerra Civile.Ma la gente di qui non amava definirla Guerra Civile. Chi aveva meno di sessantanni preferiva l'espressione Guerra tra gli Stati, mentre chi ne aveva di più la chiamava Guerra d'Aggressione Nordista, come se fosse stato il Nord a spingere il Sud alla guerra per qualche balla di cotone scadente. Tutti, quindi, le davano una connotazione, tranne la mia famiglia. Noi la chiamavamo Guerra Civile.Una ragione in più per cui non vedevo l'ora di andarmene.Gatlin non era una di quelle tipiche cittadine americane che si vedono nei film, a meno che non siano film di cinquant'anni fa. Eravamo troppo lontani da Charleston per avere uno Starbucks o un McDonald's. Avevamo solo un fast food Dar Kin, visto che quando i nuovi proprietari l'avevano acquistato, erano stati troppo spilorci per comprare anche le lettere mancanti dell'insegna Dairy King. La biblioteca aveva ancora un catalogo cartaceo, nella scuola superiore c'erano ancora le lavagne con i gessi e la nostra piscina comunale era il lago Moultrie, tiepido e melmoso al punto giusto. Potevi vedere un film al multisala più o meno nello stesso periodo in cui usciva in dvd, ma bisognava trovare un passaggio fino a Summerville, vicino all'università. I negozi erano sulla via principale, le belle case le trovavi lungo il fiume e tutte le altre stavano a sud della Route 9, dove i marciapiedi si disintegravano in zolle di cemento, terribili per i pedoni ma perfette da lanciare contro gli inferociti opossum, gli animali più aggressivi sulla faccia della Terra. Tutto questo non è roba da film.Gatlin non era un posto complicato. Gatlin era Gatlin.
Chi ben comincia #9
Che ne dite? Lo trovate interessante? L'avete letto? Amato? Aspetto i vostri commenti, e se volete condividete con me il vostro incipit.
Stay tuned!Xoxo, Giò

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