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Chi ben comincia... (e non vuol finire) #13

Creato il 29 maggio 2014 da Valentina Seminara @imatimehunter
Chi ben comincia... (e non vuol finire) #13
Chi ben comincia è una rubrica a cadenza settimanale -anche se io sono un po' lunatica e a volte salto sorvolo la questione ordine- ideata da Alessia del blog Il profumo dei libri, e consiste nel condividere con voi lettori le prime righe dell'incipit di un romanzo che ho letto/sto leggendo/leggerò per indirizzarvi positivamente o meno verso la lettura in questione.
Eccomi ancora qui. Come potremo immaginare, non sono riuscita ad aspettare che il libro arrivasse e ho iniziato CoHF senza pensarci due volte. Ma sto andando a rilento, sia perché la scuola mi sta torturando, anche se teoricamente dovrebbe già essere finita, sia perché voglio godermi ogni capitolo, ogni momento, senza correre per scoprire come finisce. Spero solo di non incappare in spoiler pericolosi, dato che la home di facebook è totalmente costella da enormi scritte SPOILER e trattini a non finire. Qui di seguito ecco il teaser della settimana! Ho lasciato il titolo del prologo in inglese perché me gusta *occhilino*
Chi ben comincia... (e non vuol finire) #13
City of Heavenly FireCassandra ClarePROLOGO: Fall like rain
Istituto di Los Angeles, Dicembre 2007

Il giorno in cui i genitori di Emma Carstairs furono uccisi, il clima era perfetto. D'altra parte il tempo era solitamente perfetto a Los Angeles. La madre e il padre di Emma la lasciarono in una chiara mattina d'inverno presso l'Istituto, nelle colline dietro la Pacific Coast Highway, affacciato sul mare blu. Il cielo era una distesa di nuvole che si estendeva dalle scogliere del Pacific Palisades alle spiagge a Point Dume. La sera prima era arrivato un rapporto di attività demoniache nei pressi delle grotte della spiaggia di Leo Carrillo. Ai Carstairs era stato assegnato di guardarvi dentro. Successivamente Emma avrebbe ricordato la madre sistemarle un ciocca di capelli mossa dal vento dietro l'orecchio mentre si offriva di disegnare una runa Fearless sul padre di Emma, e John Carstairs ridere e dire che non era sicuro di come si sentiva nei riguardi di quelle nuove rune. Gli andavano bene quelle che erano scritte nel Libro Grigio, e tanti ringraziamenti.Al momento, però, Emma era impazienti verso i suoi genitori, abbracciandoli velocemente prima di scostarsi  per a correre sui gradini dell'Istituto, il suo zaino che rimbalzava tra le spalle mentre la salutavano dal cortile.
Emma amava poter allenarsi all'Istituto . Non solo il suo migliore amico, Julian, viveva lì, ma si era sempre sentita come se stesse volando in mare quando si trovava al suo interno. Era una massiccia struttura di legno e pietra al termine di un lungo percorso di ciottoli che si snodava attraverso le
colline. Ogni stanza, ogni piano, guardava fuori sull'oceano e le montagne e il cielo, distese increspate di blu e verde e oro. Il sogno di Emma era quello di salire sul tetto con Jules - anche se finora quei loro progetti erano stati sventati dai genitori-, per vedere se la vista si estendeva fino al deserto nel sud.
Le porte anteriori la conoscevano e si aprirono facilmente sotto il suo tocco familiare. L'ingressi e i piani e inferiori dell'Istituto erano pieni di Shadowhunters adulti, che percorrevano grandi passi avanti e indietro. Una specie di incontro, Emma credeva. Scorse il padre di Julian, Andrew Blackthron, il capo dell'Istituto, in mezzo alla folla. Non volendo essere rallentata dai saluti, si precipitò nello spogliatoio al secondo piano, dove cambiò jeans e T-shirt con dei vestiti per allenarsi -una maglietta più ampia del normale, morbidi pantaloni di cotone, e l'oggetto più importante di tutti: la lama appesa sopra la sua spalla.Cortana. Il nome significava semplicemente "spada corta", ma non era poi così corta per Emma. Era della lunghezza dell'avambraccio, di metallo scintillante, la lama incisa con parole che non mancavano mai di provocarle un brivido lungo la schiena: Io sono Cortana, dello stesso acciaio e dello stesso temperamento di Gioiosa e Durlindana. Suo padre aveva spiegato che cosa volesse dire quando le aveva messo la spada fra le mani a dieci anni per la prima volta.
"Puoi usarla per gli allenamenti fino ai tuoi diciotto anni, quando diventerà tua," John Carstairs aveva detto, sorridendole mentre le sue dita tracciate le parole. "Capisci cosa significa?"
Lei aveva scosso la testa. "Acciaio " lo comprendeva, ma non "temperamento". "Temperamento" significava " rabbia ", qualcosa che suo padre l'aveva sempre avvertita avrebbe dovuto controllare. Che cosa aveva a che fare con una lama?
"Sai della famiglia Wayland," aveva detto. "Erano famosi fabbri prima che le Sorelle di Ferro cominciarono a forgiare tutte le lame degli Shadowhunters. Wayland il Fabbro ha fatto Excalibur e
Gioiosa, le spade di Arthur e Lancillotto, e Durlindana , la spada dell'eroe Orlando. E hanno fatto anche questa spada, con lo stesso acciaio . Tutto l'acciaio deve essere temprato -sottoposto a un grande calore, quasi sufficiente a sciogliere o distruggere il metallo- per renderlo più forte." Le aveva baciato la parte superiore della sua testa. "I Carstairs hanno portato questa spada per generazioni. L'iscrizione ci ricorda che gli Shadowhunters sono armi degli Angeli. Ci temprano nel fuoco, e noi diventiamo più forti. Quando soffriamo, sopravviviamo."
Emma poteva difficilmente aspettare i sei anni che la separavano dal diventare diciottenne, quando avrebbe potuto viaggiare per il mondo per combattere i demoni, quando avrebbe potuto essere temprata nel fuoco. Si legò la spada addosso e lasciò lo spogliatoio, pensando a come sarebbe stato. Nella sua immaginazione era in piedi sulla cima delle scogliere sul mare a Point Dume, a difendersi da una squadra di demoni Raum con Cortana. Julian era con lei, naturalmente, brandendo la sua arma preferita, la balestra. 
Nella mente di Emma, Jules era sempre lì. Emma lo conosceva da sempre, da tutto il tempo che riuscisse a ricordare. I Blackthron e i Carstairs erano sempre stati vicini, e Jules era solo pochi mesi più grande di lei; non era mai letteralmente vissuta in un mondo senza di lui.

Non devo certo dirvi che sto amando CoHF. Questo è un luuuungo estratto dal prologo che ho tradotto personalmente -perciò scusate se ci saranno errori, ma spero di no. Eh si, non ci sono Clary o Jace o Alec o Simon o Magnus o Isabelle, ma nuovi, giovani ed emozionanti personaggi che sto imparando ad amare mano a mano che vado avanti. Emma e Julian stanno passando momenti difficili, ma la loro forza d'animo, l'intensità dei loro sentimenti e la dedizione con cui si preoccupano e badano l'uno all'altro da subito loro quel profondo tipo di caratterizzazione che solitamente riscontriamo nei libri della Clare. Nessuno e di passaggio o un semplice personaggi secondario -è una cosa che adoro di lei. E non vedo l'ora di leggere TDA! Sono ancora al capitolo sette, perciò se volete commentare, NIENTE SPOILER. Però voglio assolutamente sapere, quali sono le impressioni generali di chi sta leggendo CoHF adesso, come me?

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