Amici, come state? Spero che il lunedì non sia stato così cattivo con voi <3
Questa rubrica manca da due mesi, shame on me! Avrei voluto postare la recensione di questo libro o di un altro che ho riletto in questi giorni ma non son ancora riuscita a scriverle, quindi ho pensato di tradurre un pezzetto di uno dei due e postarlo. Si tratta di un libro da cui non mi aspettavo granché, a esser sincera, ma che mi ha piacevolmente sorpresa. Presto la recensione!
Chi di teaser ferisce è una rubrica inventata dal blog Should be reading col titolo teaser Tuesday ma che io ho pensato di rendere casuale. Posterò quindi una citazione del tutto spoiler-free dal romanzo che sto leggendo e vi invito a fare lo stesso per scambiarci letture e invogliarci a prendere in considerazione nuovi libri!
Non sapeva cosa significasse sentire la mancanza di Gabby perché, tanto per cominciare, lui non c’era.
Raggiunsi la tasca del vestito e tirai fuori l’elenco delle cose da fare prima di morire. L’appoggiai sulla sua scrivania. «Eri il numero tre della sua lista. Tra tutte le cose che voleva fare, voleva perdonarti più di tutto.» Alzai la foto di famiglia dalla scrivania e la studiai. «Io non l’ho fatto.»
Prese il foglio e lo guardò. Dopo averlo letto, lo rimise a posto e si massaggiò gli angoli degli occhi. «Lo capisco. Sei arrabbiata,» sospirò. «Sei incazzata. Ma non prendertela col resto del mondo.»
Non la sentiva, eh? La mia voglia di chiamarlo papà.
Feci del mio meglio per mascherare il cuore spezzato nel vedere che non aveva foto di Gabby o mie sulla scrivania. Feci del mio meglio per mascherare il cuore spezzato dato dal fatto che sapessi che il numero tre sull’elenco delle cose da fare prima di morire di Gabby era basato sul mio perdono di Henry, non sul suo. Odiavo essere così testarda e non poterne semplicemente parlarne con lui. Dì qualcosa, mi urlava la mente. Parla! gridava. Ma dubitavo avessimo quel tipo di rapporto in cui le parole sistemano tutto quanto.
«Bene. Come ti pare.»
Fissavo i denti di leone gialli che ondeggiavano a destra e a sinistra fuori dalla finestra del suo ufficio. Sembravano così liberi visto come si muovevano, eppure sapevo che le radici li tenevano fermi sul posto, assicurandosi che non danzassero troppo lontano. Non ha nemmeno pianto al funerale. Che razza di padre non piange al funerale della figlia?
«Abbiamo finito?»
Mi fissò duramente e poi sbatté le palpebre. «Sì, abbiamo finito. Torna a pranzo.» Loving Mr. Daniels
di Brittainy C. Cherry
EDITORE: Inedito in Italia
ANNO: 2014
PAGINE: 348
DIFFICOLTÀ DI LETTURA IN LINGUA INGLESE: 1/3
A chi di competenza,
è facile dirci che è proibito ed è difficile chiamarci anime gemelle. Eppure credo fossimo entrambi. Anime gemelle proibite.
Quando sono arrivata a Edgewood, in Wisconsin, non avevo programmato di trovarlo. Non avevo programmato di inciampare nel Joe’s bar e lasciare che la musica di Daniel mi risvegliasse. Non immaginavo che la sua voce potesse far dimenticare alle mie ferite il loro stesso dolore. Non avevo idea che la mia gioia ricordasse la beatitudine. Quando ho iniziato l’ultimo anno scolastico alla nuova scuola, non ero preparata a chiamarlo Signor Daniels, ma certe volte la vita accade nel momento sbagliato per tutte le buone ragioni.
La nostra storia non era soltanto attrazione fisica. Era famiglia. Era perdita. Era essere vivi. Era sciocca. Era dolorosa. Era lutto. Era risate. Era nostra. E per tutte queste ragioni, non mi scuserò mai di amare il Signor Daniels.
– Ashlyn Jennings