La sua indagine porta dentro lo stato per i depistaggi e le coperture che avrebbero protetto gli attentatori: ma come può lo stato mettere le bombe? Che faccia ha questo stato?
Chi è così potente, così invincibile? Chi si può permettere di fare una cosa del genere sicuro che non verrà scoperto e punito?No, perché sai, Dossi, ci sono tutti quei profeti del complotto che scrivono sui giornali, o parlano nei bar e nei salotti, che ti dicono che è «lo Stato».Ma «lo Stato» non vuol dire un cazzo. Chi è che dà l’ordine? Che faccia ha? Chi è che ti manda a frugare nella mia vita per farmi stare fermo e zitto?Chi ha il dito sul bottone, Dossi? Tu li conosci? O prendi solo ordini da un qualche bastardo in impermeabile che incontri ai giardinetti come nei film? Chi ha alzato il telefono perché la mia indagine venisse spostata a Roma e lì sprofondasse nella pancia dei Tribunali? Chi sono? Che faccia hanno?Sempre sulla strage di Bologna, consiglio la lettura de "Il tempo infranto" di Patrick Fogli e "Strage" di Loriano Macchiavelli.
Erano sempre loro nel ’69 a piazza Fontana a Milano? E sono loro che hanno Aldo Moro sulla coscienza? E perché sei mesi fa è cascato un aereo a Ustica e io non capisco chi è stato?Perché, sai, Dossi, io non capisco più un cazzo. Mi hanno detto che lavoravo per lo Stato, a me.E sono stufo di sentire dire nei bar e nei salotti che è lo Stato che ammazza le persone. Che fa le stragi, le stragi di Stato. Allora voglio vedere le facce di chi le fa, sapere i nomi, voglio metterli contro un muro come faccio con gli spacciatori di ero al Pratello.