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Girano voci che Obama abbia pensato a coinvolgere anche la Russia (giocando una strana doppia agenda) nel combattere lo Stato Islamico.
Russia che proprio oggi è stata minacciata dal Califfato, con la promessa dell'apertura di un fronte ceceno se Mosca non toglierà il proprio sostegno al presidente siriano Assad. Dal territorio russo (principalmente da Georgia, Uzbekistan e Cecenia) arriva la maggioranza di combattenti europei dell'IS: sono stimati in un migliaio e vengono definiti con la generalizzazione "ceceni". Uno di loro, Omar al Shishani è diventato un quadro di altissimo livello: è il comandante militare dell'organizzazione e viene dalla Georgia (anche se "Shishani" sta per "ceceno"). Un altro, il cui nome non è ancora stato diffuso definitivamente, è un uzbeko a cui il Califfo in persona ha affidato l'offensiva nella regione di Raqqa contro le ultime postazioni rimaste in mano al governo di Damasco. I risultati dell'"uzbeko" sono stati ottimi: il 25 luglio ha conquistato la base della Brigata 17, il 7 agosto quella della Brigata 93, il 24 la Tabqa Air Base - successo, quest'ultimo, di grosso impatto, non solo perché ha permesso all'IS di entrare in possesso di alcuni velivoli da combattimento, ma anche perché ha creato una spaccatura nell'opinione pubblica alawita, che ha contestato la strategia del governo che ha abbandonato alla triste sorte un contingente limitatissimo restato all'interno della postazione.
Crisi siriana a parte, dal vertice emerge un mantra univoco e importante (anche se ripetuto spesso in questi mesi senza ottenere riscontri importanti): «Dobbiamo essere uniti nella condanna del comportamento della Russia e sono inaccettabili le violazioni del diritto internazionale». La Russia non è più da considerare un alleato - sì, ma poi se mettesse a disposizioni mezzi e uomini per combattere il Califfo, non ci si sputerebbe, e anzi.
Incoerenze, complicazioni. Ci sarà da capire a bocce ferme: adesso il rischio del correre dietro alle notizie, porta ad una confusione incosciente che rende le cose ancora più nebulose.
Si parte, allora, con un ripasso terra-terra della Nato. Che cos'è e da chi è composta? Qui un buona cartina fatta dall'Ansa.
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