Relegata da quasi un decennio nel ruolo di TV sperimentale, di nicchia e per questo con pochi ascolti, dopo l’arrivo di Enrico Mentana come direttore del telegiornale del canale di Telecom Italia, il vento è cambiato anche a La7. Anche se la media di ascolti giornaliera è salita di poco, nelle fasce orarie più importanti è riuscita a ritagliarsi una fetta di pubblico consistente, tanto da convincere l’AD del canale, Giovanni Stella, a lanciarsi nella singolare campagna acquisti dell’aspettare “i macachi che scenderanno (per forza di cose) dall’albero (Rai)“. Le trattative col primo “macaco” che ha abbandonato la Rai, Michele Santoro, procedono a rilento, a causa del carattere irriverente tipico dell’ex-conduttore di Annozero. Nel frattempo sembra sicura l’uscita dell’attuale direttore di rete, Lillo Tombolini, per questo motivo Stella ha assolutamente bisogno di una nuova guida a La7.
Ci sono vari nomi in lizza: i nomi più noti sono quelli di Paolo Ruffini e Carlo Freccero, anche se il primo pare intenzionato a restare a Rai 3 quasi al 100%, vediamo una breve panoramica di tutti i papabili per questo posto a La7: (da TVblog)
Carlo Freccero, ex direttore di Italia 1, poi di Rai 2 e oggi relegato a Rai 4, rete del digitale terrestre free che ha portato al successo, altro uomo della stessa area politica di Ruffini. Freccero è l’uomo che ha creato il ‘fenomeno Santoro’, che dopo aver lavorato per Silvio Berlusconi prima ad Italia 1 e poi a La Cinq, è diventato direttore di Rai 2 proponendo spettacoli che fecero molto scalpore quali ad esempio Satyricon di Luttazzi con Travaglio. Questi i professionisti più legati all’area politica, ma la rete sta pensando anche a direttori più propriamente televisivi.
Elisa Ambanelli, ex direttore di All Music e oggi a capo della direzione intrattenimento di Endemol Italia che per La7 tra l’altro realizza Le Invasioni Barbariche con Daria Bignardi. La Ambanelli cura per Endemol la realizzazione di tutti i brand storici del gruppo, dal Grande Fratello ad Affari Tuoi, Soliti ignoti, La prova del cuoco, I migliori anni e così via. E’ già stata direttore dell’ormai defunta All Music (oggi Deejay Tv)
Lorenzo Mieli, figlio di Paolo direttore editoriale RCS, amministratore delegato della FremantleMedia Italia, società internazionale che detiene tra l’altro i brand di Italia’s Got Talent e X Factor e fondatore della società Wilder che ha prodotto serie come “Boris“. Con la FremantleMedia, ex Grundy Italia, Mieli ha realizzato quest’anno, oltre ai citati Italia’s got talent (in collaborazione con Fascino Pgt) e X Factor (con Magnolia), anche la soap Un posto al sole e per La7, il talk show Tetris. In più ha prodotto numerose fiction tra le quali la versione italiana di Sin tetas no hay Paraiso, e I due padri di Maria.
Alessandro Saba: un giovane manager televisivo, il braccio destro di Luca Tiraboschi ad Italia 1, uomo a cui si deve la realizzazione di successi recenti come Wild, Colorado e Le Iene, giusto per citarne alcuni.
Chi la spunterà? Per ora non è facile dirlo. Se la rete punterà a diventare anti-governativa schierata apertamente con il centrosinistra, cosa che Mentana ha già pubblicamente dichiarato di vedere come una iattura, potrebbero avere la meglio Ruffini o Freccero. Diversamente, se si punterà a dare al pubblico più intrattenimento oltre all’informazione che è già ben presente, Telecom opterà per uno tra gli altri tre manager. Però secondo me in ogni caso avrà ragione Corrado Guzzanti, come sempre.
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