Non tutti sanno che inserire online video di persone di cui non si possiede l'autorizzazione scritta a filmarle, costituisce violazione della privacy e reato.
Ma come si fa a trovare colui che per primo ha inserito su internet il video scandalo di Belen Rodriguez, soprattutto se questo è avvenuto da un internet point o da altro circuito come ad esempio una connessione wi-fi libera, o se è stato immesso in rete tramite software peer 2 peer (emule o utorrent)?
Come proteggersi da questi atti di violazione della privacy?
Cosa accade in questi casi, in cui non si trova la fonte del video, poiché dopo poche ore, l'intera popolazione degli utenti di questi software, conta già milioni di possessori del file?
Il video scandalo di Belen Rodriguez, in cui è insieme al suo ex, è oramai presente in tutti i network. Come funziona però in questi casi il recupero del danno di immagine che subiscono questi "divi" (che per tutto l'anno fanno parlare di sé grazie a scandali di cocaina, infrazioni della legge e altre illegalità simili, e che poi si lamentano se il mondo li cerca).
Lo scandalo delle foto di Scarlett Johansson
Pochi giorni fa infatti è stato arrestato colui che ha dato il via in rete alla distribuzione massiccia delle foto private di Scarlett Joahnsson, che hanno fatto il giro del mondo proprio partendo dalla distribuzione su e-mule.
Anche in questo caso, nel caso del video di belen rodriguez (vero e non falso), il colpevole sarà trovato, e sicuramente anche coloro che ne hanno facilitato la distribuzione potranno avere problemi (come sarebbe giusto che fosse).
Se qualcuno mettesse in rete il vostro video privato, e il resto degli utilizzatori dei servizi di peer to peer contribuissero alla sua distribuzione, non pensate che sarebbe giusto punire anche chi ha fatto "eco" a tale ingiustizia?
Che Belen Rodriguez non sia una santa, né un valido esempio di donna per il resto del pianeta, è ovvio; da qui a infrangere la legge però ce ne dovrebbe passare...
Fonte originale: Informazione e news.