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Chi ha paura dello Starchild? A tu per tu con Lloyd Pye

Creato il 11 settembre 2013 da Extremamente @extremamentex

“Io credo che lo Starchild, fino ad oggi, sia la prima, vera prova- nonchè la migliore- dell’esistenza degli Alieni. Almeno una volta, 900 anni fa, uno di loro è vissuto, è morto ed è stato seppellito qui, sulla Terra. E se è successo una volta, può accadere ancora. Questo cranio dimostrerà che la vita aliena è reale e se solo avessimo i fondi necessari lo sapremmo già. Finora abbiamo recuperato pochi frammenti del DNA mitocondriale e del DNA nucleare, ma già tutto indica chiaramente che alcune sequenze genetiche dello Starchild non hanno nulla di paragonabile con quelle terrestri”.

Chi ha paura dello Starchild? A tu per tu con Lloyd Pye

IL CRANIO DELLO STARCHILD A CONFRONTO CON UN UMANO

 

A parlare è Lloyd Pye, il ricercatore americano da anni impegnato a scoprire la vera natura di questo singolarissimo reperto soprannominato “Bambino delle Stelle” e trovato, per caso, quasi 80 anni fa in una grotta messicana accanto allo scheletro di una donna. L’ho incontrato qualche giorno fa, di passaggio a Milano dove tornerà, il prossimo 28 settembre, quando sarà ospite del 1° Meeting Internazionale di Esobiologia organizzato dal Comune di Segrate. Un appuntamento imperdibile, un’occasione unica di sentire dalla sua voce i risultati degli ultimi test scientifici che lo hanno convinto ancora di più della origine non terrestre di questo cranio tanto anomalo.

“In un teschio umano ci sono 25 punti principali di riferimento. Le nostre arcate sopraccigliari possono avere una certa gamma di varianti. Idem per il naso o per le orecchie- le possibili differenze non sono molte. Insomma, c’è una limitata scala di differenze in queste 25 parti anatomiche. Ma lo Starchild , in ognuno di questi 25 punti- in ognuno!- è al di fuori dei limiti consentiti. Neanche una di queste 25 caratteristiche è identica a quella di un essere umano,  non c’è neppure possibilità di confronto.

Potrebbe trattarsi, semplicemente, di una deformità senza precedenti? “Assolutamente no. Ci sono 20 specialisti che hanno escluso una malformazione. Solo uno, il dottor Steven Novella, ha affermato il contrario. Uno contro venti. Ma ovviamente Wikipedia riporta solo la sua opinione, perchè dice quello che tutti vogliono sentirsi dire per essere rassicurati: che lo Starchild non è un alieno, perchè gli alieni non esistono. Ammettere un’ altra verità manderebbe in crisi tutto il loro mondo”, mi dice con una nota polemica il ricercatore americano.

Certo, l’aspetto- davvero insolito- di questo cranio lascia sbigottiti. Quella testa bombata sui lati e sfuggente nella nuca, l’assenza dei seni nasali, le orbite oculari molto ampie ma poco profonde, la mascella piccola e il palato piatto, il collo estremamente sottile ricordano, in tutto e per tutto,  la classica descrizione di un Grigio. E Pye crede che esattamente di questo di tratti: quasi mille anni fa, qualcuno ricompose e seppellì il corpo di una creatura arrivata da un altro pianeta. E va in questa direzione anche l’esame che ha permesso di mostrare come doveva apparire il cervello contenuto in quella stranissima scatola cranica…

Chi ha paura dello Starchild? A tu per tu con Lloyd Pye

A DESTRA, COME DOVEVA APPARIRE IL CERVELLO DELLO STARCHILD

“Era molto diverso dal nostro”, mi spiega Lloyd Pye. “Prima di tutto, perchè era più grande. Ogni essere umano ha un cervello con un volume di circa 1400 cm. cubici. La scatola cranica dello Starchild è simile a quella di un ragazzino di 12 anni o di una persona adulta alta un metro e mezzo. Anzi, lo Starchild era alto non più di 120 centimetri, era molto piccolo rispetto alla sua testa sproporzionata.

In ogni caso, all’interno di quella scatola cranica- più piccola della nostra- si trovava un cervello più grosso, con un volume di 1600 cm. cubici. L’osso è più sottile- due o tre volte rispetto al nostro, anche se è molto più resistente- e quindi all’interno si crea più spazio. Anche le orbite oculari sono meno profonde e non ci sono i seni nasali- altro spazio in più. Insomma, era tutto cervello, molto grande ed efficiente.

Non solo. Era diversa anche la materia che lo formava.  Se guardi alla forma della testa, la sua nuca è molto angolata e da lì esce direttamente il collo, molto sottile, grande quanto un mio polso. Se fosse stato della stessa sostanza del cervello umano, il peso della massa sovrastante, scivolando nella prima vertebra, lo avrebbe ucciso. Ma non è successo. Il suo cervello rimaneva in posizione, perchè era molto più solido, compatto, duro. E questa è un’altra grande differenza che lo rende speciale.”

Ancora non vi basta? Sentite allora a quale conclusione lo studioso americano e i suoi collaboratori sono arrivati. ”In quel collo così piccolo non c’era l’organo fonatorio. Siamo convinti che lo Starchild non parlasse. Mangiava, perchè aveva i denti, ma la sua lingua era piatta, spessa quanto un pezzo di cartone. Lo sappiamo perchè la volta del palato è piatta e la lingua doveva avere la stessa forma. Non era fatta per parlare, ma solo per introdurre il cibo in bocca.

Inoltre:  quando noi parliamo,  i nostri seni nasali frontali rendono la nostra voce più risonante, la amplificano. Lui non ce li aveva, perchè non gli servivano. E non gli serviva la lingua e neanche la voce.  Pensiamo che il suo grande cervello gli permettesse di comunicare con la telepatia. Tutti coloro che hanno interagito con i Grigi- e noi pensiamo che questo sia il teschio di un Alieno grigio- tutti dicono che non parlano, ma si capisce comunque cosa dicono o pensano mentalmente. Quindi crediamo che le sue caratteristiche fisiche e il suo cervello indichino che comunicava tramite telepatia.”


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