Cari lettori, se siete utenti di Facebook (ma anche se non lo siete) troverete “istruttiva” la storia che ho scritto in questo articolo pubblicato sul settimanale Il Venerdì di Repubblica il 21/10/2011. Buona lettura.

Il dittatore nordcoreano Kim Jong-il (in borghese fra i militari)
La Corea del Nord ha paura di Facebook? Il padrone assoluto dell’ultima monarchia comunista del mondo, il Caro Leader Kim Jong-il, si trova infatti in imbarazzo proprio a causa del social network. Il Caro Leader (questa è la definizione ufficiale della propaganda di regime) è venuto a sapere che alcuni giornalisti curiosi hanno scoperto su Facebook foto e post imbarazzanti messi da suo nipote Kim Han-sol. Particolare ulteriormente seccante: i giornalisti curiosi appartengono all’odiato “Paese fratello”, la Corea del Sud, che da 60 anni è divisa dalla Corea del Nord da una striscia di filo spinato lunga 250 kilometri, retaggio di un’era in cui il mondo era diviso fra “blocco capitalista” e “blocco comunista”.

Il nipote del dittatore, Kim Han-sol (16 anni)
Il nipote del dittatore nordcoreano ha 16 anni, sta per andare a studiare in un college gestito dall’Onu a Mostar, in Bosnia, e sulla sua pagina di Facebook appare simile a tanti suoi coetanei: in una foto ha i capelli arancioni e l’orecchino e si dice fan di Katy Perry e dei Coldplay; in un’altra invece è borghesemente vestito in giacca e papillon accanto a una ragazza con cui si scambia tenerezze: «mi mancherai tantissimo», le dice lui. «Ti amo anch’io, yeobo », gli risponde lei, utilizzando un vezzeggiativo che in coreano si usa solo fra marito e moglie. Ma quel che è peggio, in un post sul social network il ragazzo afferma: «preferisco la democrazia al comunismo».
Nulla di strano, se non si trattasse di un Paese dove i coetanei di Kim Han-sol vengono chiamati ogni settimana a dare prova di fedeltà al regime sventolando bandiere rosse durante le parate militari nelle piazze. La Corea del Nord è un fossile politico, una fortezza isolata dal resto del mondo, dove il 15% del Pil viene speso per l’Esercito benché 6 milioni di persone «siano ormai ridotte alla fame, e abbiano urgente bisogno di aiuti internazionali», come ha denunciato di recente il Segretario Generale dell’Onu, il sudcoreano Ban Ki-moon.

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(Per saperne di più: leggete i precedenti post nella categoria “Corea nord e sud” che si trova nel riquadro “Categorie” nella Homepage di MilleOrienti)