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Chi ha vinto la prima partita del risiko in eav?

Creato il 11 gennaio 2012 da Ciro_pastore
CHI HA VINTO LA PRIMA PARTITA DEL RISIKO IN EAV?La struttura organizzativa di primo livello ha un vincitore e tanti perdentiCHI HA VINTO LA PRIMA PARTITA DEL RISIKO IN EAV?Il cavallo da me pronosticato ha stravinto ma la gara è ancora lunga
In queste ore, dopo la pubblicazione dell’organigramma e della declaratoria delle funzioni, fra i dipendenti di ogni livello del gruppo Ente Autonomo Volturno, impazza la frenetica e convulsa operazione tesa ad individuare "chi ha vinto e chi ha perso”. Una prima lettura rapida dell’organigramma evidenzia il ribaltamento di certe posizioni, date per scontate nelle previsioni delle settimane scorse. A leggere poi il “mansionario” che snocciola le attribuzioni, si concretizza la certezza che di vero e proprio tsunami organizzativo si è trattato. Un vincitore assoluto c’è, infatti. Ed io, immodestamente, già agli inizi di novembre, lo avevo prescelto come “cavallo” su cui puntare (leggere sul mio blog http://lantipaticissimo.blogspot.com/2011/11/giochiamo-al-totonomine-di-eav-20-gia.html ). Scrivevo, infatti: “… come in una corsa TRIS è difficile, ma altrettanto affascinante, imbroccare la terna vincente. Personalmente, più che indicare i tre cavalli su cui puntare, preferisco, per ora almeno, individuarne il profilo. Mi pare ortodosso sostenere che gli equini più titolati abbiano qualche chance in più, ma anche chi parte ad handicap può essere protagonista di uno stupefacente rush finale in dirittura d’arrivo, e magari vincere di un’incollatura. Il cavallo, vincente o piazzato che sia, dovrà riunire in sé doti di velocità e resistenza, unitamente ad una non comune capacità di raccogliere il consenso anche dei cavalli destinati a fare da semplici comprimari, per evitarsi furbesche sgambettate al primo ostacolo serio. Un cavallo su tutti potrebbe avere queste caratteristiche. Si tratta del famoso destriero Spositus Pomiglianensis, che dopo aver sviluppato i garretti in giro per tutti gli ippodromi della provincia, pare pronto a correre per il Grand Prix. Certo, il purosangue ha girato molte scuderie prima di affermarsi definitivamente, ma proprio questa sembra essere la sua caratteristica migliore. La gavetta in ippodromi di provincia sembra averlo forgiato alla dura battaglia. Le lotte senza regole lo hanno reso sicuramente più forte dei tanti pur rinomati puledrini che per anni hanno vissuto in stalle confortevoli, dotate di comode mangiatoie basse. Le peripezie di questi anni hanno prodotto anche un’indubbia capacità ecumenica, virtù tanto utile quando si arriva a calcare le piste importanti, sempre irte di insidie nascoste. La lotta per il primato sarà indubbiamente difficile e dall’esito incerto, ma se oggi avessi 10 euro da scommettere li punterei su quel cavallo sicuro ed affidabile..”. Come appare troppo facile asserire ora, il cavallo in questione ha vinto, anzi ha stravinto.Ma forse, proprio questa vittoria così schiacciante, potrebbe rivelarsi un boomerang. Che il Pomiglianensis abbia stracciato tutti è un dato di fatto. Da oggi in EAV, non si muoverà foglia che lui non voglia. Nemici storici e nuovi competitors vengono relegati in posizioni di seconda fila. Alcuni impertinenti e recalcitranti sfidanti, vengono allontanati con scorno alla periferia dell’Impero. In particolar modo, viene punita la vanagloriosa scalata di chi ha tentato il salto mortale quadruplo. Con il sostegno di qualche amica, pensava di scavalcare tutti. Ora, spogliato di ogni suo avere, si ritrova scaraventato in una buia e fredda cella di punizione, a scarabocchiare inutili disegnini di improbabili trenini, dopo che per anni aveva gestito tutta la tecnologia futuribile. Sic transeat gloria immundi (perdonatemi la variazione sul tema).Qualche fedele scolaretto, dopo il ventennale baliatico, delle vecchie amministrazioni dovrà stare fermo qualche giro, forse molti. Ad altri vengono assegnati compiti virtualmente altisonanti, ma palesemente imbarazzanti, vista la vacuità dei contenuti da svolgere. C’è, perfino, l’esilarante caso di chi da mesi tentava disperatamente di conservarsi solo la propria striminzita poltrona che, dalla sera alla mattina, si ritrova a capo di una corazzata tecnologicamente armata ma di cui, d’ora in poi, avrà l’onere del comando, nonostante tutto.
Al di là dei destini personalie, quello che appare chiaro, però, che ad un centro di gestione politica (DIREZIONE GENERALE), si affianca, con poderosa assertività, la potentissima DIREZIONE OPERATIVA E LOGISTICA, che vede un ras incontrastato delle scelte strategiche/tecniche/gestionali/di programmazione/d’indirizzo (il titolare del COORDINAMENTO DIVISIONI OPERATIVE E MANUTENZIONE), affiancato (con un ruolo paritario ma sostanzialmente subordinato) da un altrettanto potente demiurgo della gestione delle risorse umane. Si assiste, così, alla nascita di una diarchia imperfetta che, pur prevedendo formalmente pari dignità, nella sostanza lascia tutto il potere reale ad uno solo dei diarchi. È un po’ ciò che accadde in un famoso caso di diarchia storica. Mi riferisco a Giulio Cesare, il cui "carisma" nel 59 a.C. fu eccessivo per il collega Marco Calpurnio Bibulo che non riuscì a sostenere il confronto ed abbandonò l’impari confronto, ritirandosi in casa. Si parlò allora, ironicamente, del consolato di Giulio e Cesare. Noi, più prosaicamente, vivremo il Regno di Pasquale, detto IL GRANDE.
Ma quello in cui tutti noi ci troviamo coinvolti è un processo lungo e tortuoso, fatto di tappe che incoronano solo vincitori provvisori che devono sapersi guardare il LATO B dagli attacchi concentrici degli attuali perdenti. Come in un’interminabile partita di RisiKo!, ora i carri armati sembrano tutelare saldamente i territori appena conquistati, ma il pericolo di una controffensiva è sempre in agguato. Il nostro particolarissimo Risiko! è un gioco in cui predomina la fortuna sulla strategia. L'abilità del giocatore è pur sempre formata dalla conoscenza e comprensione delle fondamentali strategie, tattiche e tecniche di gioco, ma gli elementi che spesso stravolgono lo scenario sono situati al di fuori del controllo del singolo giocatore. Peraltro, lo stesso astuto ed abile vincitore di oggi, è stato un perdente nel recente passato, e proprio per mano degli attuali sconfitti. Sicuramente, non esiste una tattica valida in tutte le occasioni: se si tenta di raggiungere l'obiettivo prima che i tempi siano maturi, si corre il rischio di non riuscire a realizzarlo in un solo turno, rendendo note le proprie intenzioni agli altri giocatori. In questo caso, gli altri giocatori sicuramente faranno di tutto per impedire la vittoria. Conquistare più territori nello stesso turno rende più vulnerabili agli attacchi. È utile ricordare che a Risiko!, ma anche nelle strategie di potere aziendale, giocare in difesa dà un vantaggio concreto e, quindi, una buona difesa è un'ottima strategia per indebolire gli avversari. Gli avversari, a loro volta, possono tentare di ridurre questo vantaggio anche accordandosi tra loro, ma niente vieta i "tradimenti" reciproci. Le alleanze nascono e muoiono in seguito a circostanze tattico/strategiche. I giocatori, pertanto, possono sentirsi liberi di rompere questa intesa in qualunque momento ed utilizzare il vantaggio di cui si è beneficiato contro l'ex-alleato.
Pertanto, l’odierno vincitore si ricordi che la sua vittoria è costantemente sotto la pressione degli avversari interni e dei pesantissimi vincoli esterni. L’eccitazione per il profumo di sangue non deve far dimenticare a noi tutti e, soprattutto, agli uomini chiamati a guidare questa scalmanata armata, che sul nostro capo pende tuttora un indebitamento di circa 500 milioni di euro e che le risorse assegnate al TPL quest’anno si sono ridotte, per la sola Campania, di ben 115 milioni. Peraltro, la sciagurata Legge Finanziaria Regionale ha gravato gli automobilisti campani di un incremento del 10% del bollo auto, i cui introiti, però, sono stati inspiegabilmente dirottati sull’assistenza sociale invece che, come era lecito attendersi, a copertura dei buchi nel TPL. Il combinato disposto di questi fattori renderà meno piacevole il sapore della vittoria al Pomiglianensis, ma non ci resta che augurargli un sincero e speranzoso: Buon lavoro!!!
Ciro Pastore – Il Signore degli Agnelli

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