Le mandorle, oltre alla loro normale funzione di fibra dietetica, hanno potenziali proprietà prebiotiche. Questo è ciò che ha stabilito un nuovo studio (pubblicato su Appl. Environ. microbiol. 2008, 74) condotto dall’Istituto di Ricerca Alimentare di Modesto, in California. Le mandorle finemente tritate, sono in grado di stimolare la crescita dei batteri intestinali buoni, i bifidobatteri. Le mandorle macinate finemente hanno aumentato in maniera significativa, il livello di probiotici – bifidobatteri ed Eubacteria rectale – rispetto agli oligosaccaridi commerciali; nello stesso esperimento, le mandorle macinate e sgrassate, non hanno dato gli stessi effetti positivi. Ciò ha fatto dedurre ai ricercatori che le mandorle, e soprattutto la loro materia grassa (grassi vegetali, quindi non contenenti trigliceridi e colesterolo), esercitano un effetto prebiotico.
I ricercatori hanno dimostrato che chi assume regolarmente mandorle pesa di meno rispetto a quanti non le mangino. Le mandorle infatti, oltre ad aumentare il senso di sazietà, possono aiutare a ridurre i picchi glicemici nel sangue (il contenuto in carboidrati delle mandorle è del 20%, di cui solo il 5% sono zuccheri semplici).

La richiesta globale di mandorle sta aumentando vertiginosamente; le mandorle californiane riescono al momento a soddisfare più dell’80% della domanda mondiale e la loro esportazione è aumentata di oltre il 24% nel 2008 rispetto all’anno precedente.
