Le mandorle, oltre alla loro normale funzione di fibra dietetica, hanno potenziali proprietà prebiotiche. Questo è ciò che ha stabilito un nuovo studio (pubblicato su Appl. Environ. microbiol. 2008, 74) condotto dall’Istituto di Ricerca Alimentare di Modesto, in California. Le mandorle finemente tritate, sono in grado di stimolare la crescita dei batteri intestinali buoni, i bifidobatteri. Le mandorle macinate finemente hanno aumentato in maniera significativa, il livello di probiotici – bifidobatteri ed Eubacteria rectale – rispetto agli oligosaccaridi commerciali; nello stesso esperimento, le mandorle macinate e sgrassate, non hanno dato gli stessi effetti positivi. Ciò ha fatto dedurre ai ricercatori che le mandorle, e soprattutto la loro materia grassa (grassi vegetali, quindi non contenenti trigliceridi e colesterolo), esercitano un effetto prebiotico.
I ricercatori hanno dimostrato che chi assume regolarmente mandorle pesa di meno rispetto a quanti non le mangino. Le mandorle infatti, oltre ad aumentare il senso di sazietà, possono aiutare a ridurre i picchi glicemici nel sangue (il contenuto in carboidrati delle mandorle è del 20%, di cui solo il 5% sono zuccheri semplici).
Le mandorle sono alimenti molto calorici (vedi alto contenuto in grassi….grassi vegetali però), molto ricchi in calcio, fosforo, potassio, magnesio, vitamine del gruppo B, folati, alfa-tocoferolo, fitosteroli, contengono tutti gli amminoacidi essenziali, insomma sono un cibo completo e nutriente. Questo dato ha spinto i ricercatori ad indagare l’influenza delle mandorle nella dieta di soggetti affetti da Diabete 2 e con leggera iper-lipidemia. Essi hanno riscontrato che la dieta ricca in mandorle (20% dell’apporto calorico totale) ha portato ad una significativa diminuzione del grasso corporeo dell’1%, nel colesterolo totale dell’8%, nel colesterolo LDL del 13%, nello zucchero nel sangue del 6,7% e nell’insulina del 7,9%. I ricercatori hanno anche riscontrato un aumento ematico dei livelli di alfa-tocoferolo (vitamina E). Nove studi condotti sull’uomo negli ultimi tredici anni, hanno dimostrato che una manciata di mandorle inserita in una dieta povera di grassi saturi, aiuta a mantenere ridotti livelli di colesterolo nel sangue con giovamento del cuore.La richiesta globale di mandorle sta aumentando vertiginosamente; le mandorle californiane riescono al momento a soddisfare più dell’80% della domanda mondiale e la loro esportazione è aumentata di oltre il 24% nel 2008 rispetto all’anno precedente.