Informazione Scorretta
Bisogna ammetterlo, la situazione politica attuale è talmente critica e pericolosa che risulta incomprensibile. E’ difficile capire cosa succederà da qui a pochi giorni: chi sarà il Presidente della Repubblica, chi e come farà il Governo.
Specialmente gli scontri interni ai partiti (particolarmente il PD) creano una situazione instabile e assurda. Inutile ora ripetere le colpe di tutti, particolarmente i partiti che hanno occupato le istituzioni (e non solo) negli ultimi anni, raccomandando militanti e accumulando soldi in maniera sfacciata.
Ogni cosa detta ora sarebbe un’ipotesi, un azzardo: questa è l’ennesima prova dell’incapacità dei nostri dirigenti; una politica aleatoria, instabile e incomprensibile non è una politica.
Semplicemente per provare possiamo però azzardare uno scenario, o meglio una grande paura che abbiamo. La questione del rifiuto di Prodi Presidente da parte del PdL potrebbe essere un bluff organizzato da Partito Democratico e Partito delle Libertà. Si canalizza l’attenzione su uno scontro fittizio per poi convergere su un nome concordato in precedenza. In questo modo si maschera il cosiddetto inciucio e si fa accettare qualche candidato inaccettabile per tutti: la Bonino. Da sinistra perché ha posizioni superliberiste, e superamericaniste (seppure ormai l’ideologia di “sinistra” sia affine a questi approcci…e infatti…), e da “destra” perché si è precedentemente candidata con il centro-sinistra e si fa portatrice di posizioni libertarie (ma anche qui la “destra” è ormai libertaria, basta guardare Berlusconi).
Scriviamo questo, ripetiamo, per giocare ad indovinare o forse soprattutto per scaramanzia, sperando che l’Italia non debba toccare il fondo in questo modo.
Però la truffa dei dieci saggi di Napolitano pensata per preparare l’inciucio senza scandali, la buffonata delle Quirinarie di Grillo con la strana democrazia virtuale del tutto oscura che ha premiato la giornalista Milena Gabanelli (secondo Gino Strada, terzo Rodotà…ottavo Prodi), non sono affatto dei bei segnali.
Speriamo di sbagliare.