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Chi va con lo Zoppo... ascolta 'Dylanz', il nuovo cd di Bernardo Lanzetti

Creato il 21 settembre 2010 da Conlozoppo
"Dylanz è un modo di celebrare il più grande cantautore vivente, prima che il suo stesso mito ne alteri la grandezza e profondità artistica". Un incontro inevitabile? Probabilmente sì: Bernardo Lanzetti e Bob Dylan. Bernardo è tuttora una delle voci più importanti del panorama musicale italiano ed un performer vocale stimato in tutto il mondo, ma la sua storia non è legata solo al progressive, al passato con la PFM e al presente con Mangala Vallis e altri progetti art-rock. Il vocalist cremonese ha voluto lanciare un possibile confronto, ma soprattutto una rilettura - critica, personale, a suo modo sperimentale - del patrimonio dylaniano, come fece ormai più di 20 anni fa Tito Schipa Jr. con il suo "Dylaniato".
Il segreto è nel titolo: "Dylanz" richiama una interiorizzazione, una volontà di far proprio un songbook immortale, senza però stravolgerne nella sostanza la scrittura. E' questo il punto vincente dell'opera di Bernardo, che si mette alla prova con 11 brani il cui scorrere simboleggia alcuni tra i momenti capitali della storia del rock. A partire proprio da quella "Mr. Tambourine Man" che i Byrds, nel 1965, lanciarono come segnale di allarme: qualcosa stava per cambiare, come il celebre colpo di rullante che apre "Like a rolling stone", interpretata da Lanzetti con un'intensità e una credibilità rare in operazioni del genere (e con una scelta di incisività nel ritornello davvero azzeccata). Interessante anche l'inserimento di "Not dark yet", un gioiello di "Time out of mind" rilanciato con uno spirito soul davvero convincente.
Buon merito nella riuscita va accreditato anche ai musicisti che supportano Bernardo: Cristiano Roversi, Marco Colombo, Dario Mazzoli, con arrangiamenti di Pier Vigolini. Grazie a loro giungono a buon fine una "Blowin' in the wind" anomala, quasi da flirt con certo jazz afterhours, "A simple twist of fate" e altri evergreen come "My back pages" - in linea con il suono Rickenbaker byrdsiano. Laddove cambiare sarebbe stato irrispettoso, resta in piedi la struttura originale: l'incalzante folk-rock di "All along the watchtower" e "Hurricane" ne sono la prova. A metà del disco è presente "Tutti i mali del mondo", un pezzo dell'artista che torna a certe atmosfere rock-blues e pop cantate con la consueta classe.
"The voice impossible", stavolta lontano dalla sua sperimentazione con glovox, riesce nel suo faccia a faccia con un grande del Novecento. Bentrovato Bernardo.

http://www.bernardolanzettifansclub.com
(Recensione apparsa su: http://www.movimentiprog.net/modules.php?op=modload&name=Recensioni&file=view&id=3279)

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