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Chi va con lo Zoppo... ascolta 'Glue Works', il nuovo album dei GOSTA BERLINGS SAGA
Creato il 02 novembre 2011 da ConlozoppoOggi invece questa crescita è praticamente impossibile, se non nel circuito indipendente e di nicchia. In questo ambiente è facile che una formazione come i Gosta Berlings Saga possa esprimersi liberamente con un album d'esordio, migliorare con il successivo e ambire alla consacrazione - perlomeno quella della critica - con un'etichetta prestigiosa. La band svedese, dopo due ottimi album con Trabsustans, approda all'autorevole Cuneiform con "Glue works", terzo e probabilmente miglior disco della sua storia. Messo sapientemente nelle mani dell'ex Anglagard Matthias Olsson, produttore nonchè quinto membro, "Glue works" è un omaggio alle combinazioni molecolari e alle attrazioni di polarità che rendono possibile la musica dei GBS.
Tra post rock e progressive, tra Mogwai e Van Der Graaf per intenderci, il quartetto svedese è tra i più interessanti ensemble strumentali degli ultimi anni: anche se lontani dai brillanti risultati dei Djam Karet - tanto per citare un nome caro alla scuderia di Fegenbaum - i GBS del terzo lp colpiscono e intrigano. Il merito va a un rock sinistro, spigoloso e tagliente, mai autoreferenziale: pezzi del calibro di "354" e "Sorterargatan" esplorano con ispirazione ambienti tra i King Crimson del 1974 e i Sigur Ros. L'atmosfera algida di "Icosahedron", "Waves" e il misterioso minimalismo di "Gliese 581g" rimandano a colleghi dei primi anni '90 come Landberk e Anekdoten, ma la direzione è spesso più fragorosa, come accade nella travolgente esplosione di "Island".
Uno dei migliori dischi dell'anno per una band che, senza essere straordinariamente innovativa o originale, sa interpretare con gusto e intelligenza il rock strumentale.
http://www.gostaberlingssaga.se(Recensione apparsa su: http://www.movimentiprog.net/modules.php?op=modload&name=Recensioni&file=view&id=3477)
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