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Chi va con lo Zoppo... ascolta 'Novus Orbis', il nuovo album dei Contraluz

Creato il 04 luglio 2011 da Conlozoppo
E' possibile fare un buon album progressive oggi? Nel 2011, a quasi mezzo secolo di distanza dalle prime mosse del genere, in un panorama di musica "liquida" con un pubblico in buona parte di "nativi digitali"? Ascoltando il nuovo disco dei Contraluz la risposta non può che essere positiva. Ma come si fa a partorire un buon album prog? Basta avere qualcosa di sensato da dire, una vocazione al racconto, un'inclinazione "narrativa", ma anche una storia, un percorso importante.
I Contraluz nacquero alla fine degli anni '60 ma, nonostante la longevità, hanno solo tre album all'attivo, ai quali si aggiunge il nuovo "Novus orbis", ottimo manifesto della band argentina. Benchè gli esordi a base di rock focoso e tulliano dicano altro, oggi i nostri confermano la direzione intrapresa alla fine degli anni '90: progressive rock che innesta in uno stile sinfonico e aristocratico alla Genesis un'ampia dose di riferimenti musicali autoctoni, ben stemperati in un songwriting elegante ed emotivo.
Il quartetto guidato dai fratelli Barrio non appartiene alla vasta schiera degli epigoni cameliani: la band, accostandosi in questo senso anche ai Jinetes Negros, sa sfoderare pezzi altisonanti e barocchi come "La manopillacion del censor", la maestosa "Oidos en el alma" e "Trexon", con costante attenzione all'arrangiamento elegante, alla deviazione sorprendente, recuperando in toto le prime importanti intuizioni progressive. Non mancano ovviamente pezzi molto vicini ai Genesis (Cajita de musica" è un omaggio anche all'amore per il prog) e le consuete ingenuità di quel new prog che cerca di smarcarsi dal verbo marillioniano puntando al folk, fatta eccezione per la trascinante ballata "El dia después".
Un significativo lavoro di moderno progressive, intimo ed espressivo.

http://www.contraluz.com.ar
(Recensione apparsa su: http://www.movimentiprog.net/modules.php?op=modload&name=Recensioni&file=view&id=3446)

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