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Chi va con lo Zoppo... ascolta 'The Sanctuary', il nuovo disco di Alex Carpani

Creato il 22 novembre 2010 da Conlozoppo
Avevamo ascoltato in anteprima alcuni nuovi brani di Alex Carpani al MEI 2009: in quella occasione il tastierista bolognese e la sua band avevano mostrato una grinta e una sicurezza che facevano sperare in un bel secondo disco. "The Sanctuary" conferma quella sensazione e supera in tenuta e coinvolgimento il bell'esordio di "Waterline". Se nel primo disco la presenza di Aldo Tagliapietra valorizzava le composizioni di Alex, ora i pezzi si reggono in piedi da soli, senza la necessità di special guest, fatta eccezione per Gigi Cavalli Cocchi, parte integrante del progetto.
Il rock sinfonico di Carpani, nell'ereditare dal progressive storico la combinazione di elementi maschili e femminili, di spinte rock e sapori romantici, si adatta perfettamente all'atmosfera mistica ed enigmatica di questo concept, "consacrato" dalla copertina di Paul Whitehead e aperto da "Burning Braziers", un art-rock dinamico e serrato che inaugura perfettamente il nuovo lavoro. Se il riferimento del precedente cd spaziava tra Genesis e Orme, stavolta il neoprog carpaniano si fa più acceso, articolato, melodico e agevole come sempre ma intrigante, muscolare all'occorrenza. "Spirit of decadence", "Templars dream" e "Moonlight throught the ruins" ne sono uno spaccato molto convincente.
L'album è prevalentemente strumentale ma non rivela momenti di noia e stanchezza. Meno fascinosa rispetto a quella di Tagliapietra, la voce di Alex rende bene e funziona nel contesto concettuale: assolutamente sfavillante il suo keyboard-playing (vedi il tourbillon di "The dance of the sacred elves" e "Entering the sanctuary"), autentico protagonista tra hammond, synth, pianoforte e mellotron. Se "Waterline" puntava di più sulle tessiture, sull'evanescenza, "The sanctuary", anche per merito di una band presente e incalzante, vira in una direzione più sanguigna, benchè non manchino episodi più rifiniti come "Memories of a wedding" e la splendida "Master of ceremonies".
"The Sanctuary" dimostra che con idee, vivacità e passione è ancora possibile confezionare degli ottimi lavori di rock sinfonico. Disco più che eccellente, una delle migliori uscite prog del 2010.

http://www.alexcarpani.com
(Recensione apparsa su: http://www.movimentiprog.net/modules.php?op=modload&name=Recensioni&file=view&id=3334)

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