Io non mi occupo di santificazioni, non mi occupo di cose religiose in quanto non credente, ma soprattutto critico verso l'istituzione Chiesa.
Quindi non ho le credenziali - religiose e teoretiche - per affermare un pensiero.
Ma la pervasione mediatica, l'invasione vera e propria dell'evento di domenica scorsa, il continuo battere e ribattere acriticamente - come fossimo tutti preti e cardinali - del concetto di santità e di 'miracoli' mi obbliga a esprimere un parere.
Due i concetti.
1. L'esposizione mediatica - inaccettabile sebbene 'naturale' - non ha lasciato spazio a una visione critica, laica e umana di quanto stava accadendo. Tutti a parlare di miracoli e di effetti speciali come se fossero accadimenti 'normali', di tutti i giorni. Come se a un certo punto mi mettessi a parlare di spade laser e Harry Potter come se fossero reali. Magari qualcuno ci crede, ma non tutti, credo e spero.
E anche gli osservatori cosiddetti laici, magari atei, hanno messo una sorta di sordina cerebrale, sparendo e alzando la testa (forse come faccio io ora, ma io non conto niente!!) dopo, dopo che tutto si è consumato, come non volessero disturbare.
Stomachevole, irritante, complice e ipocrita.
E tutti gli altri a raccontare di pallottole deviate dalla mano della Madonna, di acque che si aprono, di moltiplicazioni di pani e pesci...ma insomma.
2. Accomunare il papa 'buono' a quello venuto dall'est, metterli sullo stesso piano, 'santificarli' nello stesso giorno, vuol dire non avere capito proprio nulla.
Mettere nello stesso piatto uno che ha cercato di rivoluzionare a uno che ha invece conservato e 'controriformato', uno che ha voluto unire e uno che di fatto ha diviso il mondo in due parti, uno che ha allargato la vista a uno che ha chiuso gli occhi (sulla pedofilia nella chiesa poi...), credo che sia non solo storicamente inaccettabile, ma soprattutto sia umanamente e teologicamente stupido.
Immagino che Bergoglio non abbia sprizzato gioia da tutti i pori, almeno per quello che si può comprendere dal suo primo anno di lavoro. Penso anche che la cosa - non conosco i tempi per diventare santo, non sarà mai il mio caso - se la sia trovata già fatta e impacchettata.
Ma penso anche, tanto scomunicato lo sono già!, che la chiesa quella domenica abbia perso l'ennesima occasione per dire da che parte sta.
E a
men.