Sembra scontato, ma non lo è. Sedersi un attimo, con la mente libera da qualsiasi altro pensiero, e dare libero spazio all’ascolto. In questi giorni di BIT, complice la mia innata curiosità per qualsiasi cultura altra dalla mia, la disponibilità di una donna molto gentile e il terreno “neutro” della lingua inglese, internazionale, estranea a me e a lei, ma capace di unire comunque due mondi diversi, ho fatto un pò di chiarezza nella mia conoscenza approssimativa dell’Islam.
![Chiacchierata con una musulmana god_is_too_big_to_fit_into_just_one_religion](http://m2.paperblog.com/i/316/3164942/chiacchierata-con-una-musulmana-L-V3gvEI.jpeg)
Discutiamo di tante cose, io e Shazallina: delle differenze tra la mia e la sua religione, dei principi fondamentali alla base dei nostri credo, della condizione della donna, di libertà di pensiero e di culto. Lei è curiosa di capire il Mistero della Trinità. E qui, nonostante anni e anni a parlare inglese, la mia tracotanza vacilla. E’ difficile spiegarlo in italiano, figuriamoci in un altro idioma! Ma ci provo lo stesso. E, dai suoi occhi, capisco che non ho fugato tutti i suoi dubbi (ne ho tanti anch’io, nonostante tutto), ma che ha compreso il messaggio d’amore che sta alla base della religione Cristiana. Lei mi parla dei pellegrinaggi alla Mecca, della necessità di seguire il Ramadan coscienziosamente, dell’assioma che ne sta alla base, di Gesù e di Maometto. E mi dice che l’Islam crede nell’Antico Testamento, ma non nel Nuovo. Che per loro il Nuovo Testamento, scritto dagli uomini, non può essere considerato parola di Dio. Mi chiede anche di Gesù e di come Dio possa aver avuto un figlio, visto che è pura essenza. Mi domanda della Madonna, del battesimo e di mille altre cose. Spero di essere stata all’altezza.
E’ una discussione pacata, avvincente e molto, molto istruttiva. Nessun tono sopra le righe, nessuna rivendicazione. Entrambe, parlando, sappiamo che l’unica cosa importante è ridurre le distanze tra me e lei, tra una religione e l’altra, per meglio comprenderci e per vivere in armonia, senza rivendicazioni né tentativi di convertire alcuno.
“Io ho la mia fede, tu hai la tua. Io ti rispetto e tu rispetti me. E’ così semplice, in fin dei conti” mi dice alla fine della nostra chiacchierata. Sì, è così semplice. Chissà perché le soluzioni più semplici sono anche, spesso, quelle meno battute.