Nella borsa della spesa:
330 g di Farina 00
2 Uova
80 g di Burro
70 g di Zucchero
1 cucchiaio di Vino bianco
1 cucchiaio di Rum (o Grappa)
1 pizzico di sale
½ bustina di Lievito per dolci (circa 8 g)
½ Limone, la scorza
Olio per friggere
Zucchero a velo per decorare
Vi racconto il “come fare”: Mescolate la farina, meno un cucchiaio abbondante, con il lievito in polvere. Mettetela sulla spianatoia, fatevi un incavo al centro ed incorporatevi le uova, una presa di sale, la buccia grattugiata di mezzo limone (meglio se biologico), vino e rum (o se preferite, in sostituzione degli alcolici, due cucchiai di succo di limone). Spargete tutto intorno all’incavo lo zucchero e il burro a fiocchetti quindi impastate, lavorando bene tutti gli ingredienti, fino ad ottenere un panetto liscio e omogeneo. Spolverizzate la spianatoia con la farina rimasta e stendete la pasta con il mattarello, in una sfoglia piuttosto sottile. Con una rotellina tagliate la pasta a strisce rettangolari, fate al centro di ogni rettangolo un taglio e ripiegate la pasta (con un lembo dentro il taglio centrale) formando il classico nodino. Scaldate l’olio in un pentolino profondo o in una padella per fritti e, appena l’olio risulterà ben caldo, friggete le chiacchiere poco per volta, rigirandole a metà cottura fino a farle dorare per bene. Sgocciolate le chiacchiere dall’olio di frittura con una schiumarola e ponetele ad asciugare su carta assorbente, solo da fredde potrete procedere a decorarle con zucchero a velo.
Per una versione più leggera e digeribile, adatta a chi ha problemi di linea o ai bambini, potrete cuocere le vostre chiacchiere al forno. In questo caso, una volta ottenute le vostre forme, rettangolari con un doppio taglio al centro, sistemate le chiacchiere su una placca da forno foderata di carta da forno e infornate in forno già caldo a 180°C per 10/12 minuti circa. Da fredde, procedete ugualmente a spolverizzarle di zucchero a velo.
Un pizzico di Tì:
Per un martedì grasso che si rispetti non si può saltare il dessert, grasso anch’esso e fritto fritto fritto very good. Buone le chiacchiere tradizionali, eppure c’è chi le preferisce al forno. Per non far disparità le abbiamo provate in entrambi i modi in casa marzapane… le fritte sono sparite in tempo record, quelle al forno – un po’ più lente a carburare – si son fatte scoprire e apprezzare (ma solo dopo la fine delle prime :) anche dal lato recidivo e goloso della famiglia.
Buon carnevale a tutti!