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Chiacchiericcio con Nina Pennacchi

Creato il 21 ottobre 2013 da Leggiamo
Buongiorno fanciulle, eh sì, oggi mi rivolgo solo a voi perché non bisogna nasconderlo, se si parla di letteratura romantica  a quanti uomini interessa? Pochi. Eppure farebbe così bene alla loro indole da macho leggere qualcosa di questo genere....
Ma veniamo subito al punto. Due settimane fa ho letto Lemonade e Capitan Swing e la prosa magnetica di Nina Pennacchi mi ha completamente conquistata così come i suoi personaggi decisamente fuori dagli schemi.
Essendo l'autrice italianissima ho sentito subito l'esigenza di scriverle, un po' per scoprire che tipo di persona è, un po' per farlo scoprire anche a voi. Ecco cosa ne è venuto fuori...
***
Ciao Nina, se non ti dispiace più che intervista la chiamerei chiacchierata. Non ti allego una sfilza di domande ma te ne faccio una per volta magari ricollegandomi alle tue risposte. Sicuramente ti porterà via un po' più di tempo lo so, quindi se preferisci il "vecchio" metodo non c'è problema. Comincio? Ahahaha *risata sadica* preparati! Domanda canonica. Ti va di presentarti? Chi sei, cosa fai, cosa mangi... sbottonati dai!
Nina: Sì, mi piace così! La sfilza di domande mi inquieta e poi mi guardo intorno per vedere se posso copiare da qualche vicino di banco (vicino di scrivania, ok, ma ok, le interviste mi riportano alle interrogazioni delle superiori ;) )
Dicevamo? Ah, giusto, chi sono :) Allora, non è che ne sono proprio sicura. A volte mi autodefinisco “timida”, che suona bene, ma più probabilmente sono soltanto scontrosa. Ho purtroppo una testa durissima, se sono convinta di una cosa vado dritta per la mia strada fino a scontrarmi con il muro (e che il muro solo si azzardi ad avere la meglio!). Credo di avere anche qualche qualità, nascosta in anfratti difficilmente raggiungibili, ma non lo ammetterò mai :)
Scherzando mi hai chiesto cosa mangio, e beh, allora ti dico che sono vegan, cosa che forse interesserà a qualche mia lettrice. Di solito essere vegan fa il paio con l’essere salutista, ma io sono una frana anche in quello, perché ho un’insana passione per i popcorn, per tutto ciò che è fritto e per il cioccolato fondente con le nocciole intere.
Ahh, quindi sei salutista e preservi anche la salute degli animali, deduco quindi che in "quella" scena di Lemonade non hai sacrificato la formica che Anna stava osservando... perché io vorrei sapere che fine ha fatto quella poverina... ma sto divagando...
Tra un pop corn, una nocciolina e del cioccolato fondente... scrivi, vero? Magari proprio mentre sgranocchi, o preferisci un momento particolare della giornata?
Nina: Salutista… ehm… non proprio, ahimè! Mangiare mi piace troppo. Diciamo che mi limito ad abbuffarmi di… vegetali :)
Sì, Anna è una ragazza molto dolce. Al di là dei “dispettucci” che fa, che sono quelli di una donna ancora bambina, non fa mai del male se può evitarlo. Neppure a una formichina :)
Mi hai chiesto quando scrivo… ecco, io preferirei la mattina, ma la mattina, ahimè, lavoro. Il pomeriggio idem (sgrunt). Scrivo la sera, perciò, e a volte, quando non riesco a mollare un capitolo a metà, la notte.
Il lavoro - quello vero - ci rovina.Chiacchiericcio con Nina PennacchiMa veniamo al sodo, Lemonade è il tuo romanzo d'esordio, com'è nato? E soprattutto com'è nato Christopher?
Nina: Mi piacerebbe moltissimo rispondere a questa domanda, ma non lo so! :( Non so da dove esce e perché. Ho sempre immaginato storie, fin da bambina... a volte sull'autobus, a volte nel letto prima di addormentarmi. Chris e Anna sono nati prima che pensassi di scriverne, sono nati soltanto per me. Le frasi che si dicono sono le frasi che io mi sono limitata a riportare su carta. Non so se funziona così per tutti gli scrittori, ma io mi limito a mettere i personaggi in una stanza e poi scrivere quello che fanno, come se guardassi un film in cui la mia volontà conta poco o nulla. Quello che posso fare io (o tentare di fare), è trovare le parole giuste per non farli "sfigurare" sulle pagine.
Non so quanto valga il mio parere, ma ci sei riuscita. Un buon libro non si vede dalla storia che racconta, ma da come viene raccontata, almeno per come la vedo io. Hai uno stile davvero ricco, colorato, vivace, ma anche tagliente e molto emozionale. Ovviamente che ami il romance si vede, le tue autrici preferite quali sono?
Nina: Parlando in generale, direi che prediligo il romance brillante. Il fatto è che nonostante io adori i conflitti forti e il “dramma”, detesto invece il “melodramma”, e credo che spesso e volentieri le autrici di romance lo siano, melodrammatiche intendo. Se devo andare nello specifico e fare dei nomi delle mie preferite, direi… ecco, Julia Quinn per lo storico brillante, Laura Kinsale per lo storico “drammatico”, Susan Elizabeth Phillips per il contemporaneo.
*** DOMANDA SPOILER ***
Sarai felice di sapere allora che il tuo romanzo - nonostante sia bello tosto in diversi punti - mi abbia strappato tanti sorrisi. Ma parliamo proprio di questo (e qui magari mi addentro nello spoiler), in Lemonade la protagonista viene violentata dall'uomo di cui poi s'innamorerà, in un momento in cui si parla - e giustamente si condanna - la violenza sulle donne, non hai avuto paura di risultare impopolare?
Nina: Politically correct? Vade retro! :) E' un discorso piuttosto lungo e complesso, questo del rapporto tra libri e realtà. Sono due livelli che non si devono confondere, secondo me, almeno non in modo causale. Alla base della narrativa c'è, principalmente, il suo potere catartico ed esorcizzante di determinate paure. Il bisogno di spaventarci per poi "sentirci al sicuro". Come mi è già capitato di dire, considero Lemonade una versione moderna della favola di Cappuccetto Rosso... la bambina mangiata dal lupo.
*** FINE SPOILER ***
D'accordissimo, ricordo che quando mi avvicinai al romance comprai Il Lupo e la Colomba intrigata dalla trama per poi restarci male per come la storia veniva "aggiustata"... ma sto divagando ancora O_O
Oltre che brava a divagare, sono anche brava a rompere le scatole e mentre leggevo Lemonade ho più volte verificato se il linguaggio apparentemente moderno che usavi era consono ai tempi. E lo era! Ti va di raccontare come - e se - ti sei documentata in merito?
Nina: Sì, mi sono documentata. Feci anche un post sul mio blog al riguardo, dopo aver letto alcune critiche al libro per il linguaggio troppo moderno. Ecco il link al post, lo metto non per farlo apparire nell’intervista, ma solo per chiarire:
http://ninapennacchi.blogspot.it/2012/02/cazzo-merda-vaffanculo.html
Prima di scrivere ogni parola (in particolare se scurrile) verificavo se era documentata nei libri del 1800 o precedenti. L’unica parola che non ho trovato è “Rompicoglioni” (modo in cui Chris apostrofa Daniel a un certo punto) ma mi piaceva troppo e, presumibilmente, esisteva comunque, visto che è abbastanza… figurativa ;)

Ahaha, bellissima la scena in cui Chris scommette con Daniel. "Rompicoglioni" non l'ho verificato nemmeno io, ma avevo cercato addirittura "farsi infinocchiare" e già si usava! Adoro la coerenza storica, adoro i personaggi che "parlano come mangiano", quindi ti ho adorata per come li hai caratterizzati!
Il problema è che quando ami qualcosa non ne hai mai abbastanza... e il finale di Lemonade chiude un cerchio, ma ne lascia aperti altri. Il seguito è sempre chiuso nel cassetto? 
Nina: Il seguito di Lemonade... me l'avete chiesto in tante, e io... io non so che dirvi, ragazze. Mi manca il coraggio di riprenderlo. E se snaturassi i personaggi? Non potrei accettarlo…
Timore legittimo! Però dimmi solo una cosa. Anna e Chris stanno bene, vero?Nina: Anna e Chris stanno bene, sì… anche se il carattere di lui rimane perlopiù bisbetico ;) 
Chiacchiericcio con Nina PennacchiLa tua seconda creatura, Capitan Swing, si discosta molto da Lemonade? Com'è
nato?

Nina: Allora, per il "come è nato" ti rimando alla domanda di prima, nel senso che una storia simile mi girava in testa già da parecchi anni. L'ho ripresa e messa nero su bianco. Non ha alcun rapporto con Lemonade, soprattutto per l'ambientazione; Lemonade è più "austeniano", se mi passi il termine, si svolge nei salotti e nei balli di campagna, è fatto di chiacchiere di paese e partite a carte. Capitan Swing è ambientato perlopiù sui campi di battaglia, in momenti di rivolte contadine. Il protagonista è (ovviamente, direi ;D ) bastardo dentro, ma in modo diverso da Chris; in qualche modo è la sua antitesi, anzi, perché è un uomo che si fa guidare in tutto quel che fa dal "dovere", o quello che lui scambia per tale.
Bene, adesso entriamo in territorio neutrale. Dimmi:
- il libro che ti porteresti su un'isola desertaNina: - il libro che ti porteresti su un'isola deserta... Uno solo? Noooooooo... mi obblighi a scegliere tra "Orgoglio e pregiudizio" e "Persuasione", crudele! Non so mai qual è il mio preferito tra i due, cambia in base al periodo e allo stato d'animo, ma visto che ora siamo in autunno dico... Persuasione, di Jane Austen.
- con quale personaggio naufragheresti - volentieri - su un'isola desertaNina: Il commissario Pastor de "La fata carabina", di Daniel Pennac.- quale personaggio daresti in pasto agli squali.
Nina: Credo di averne odiati tanti, ma così su due piedi direi Gray Rouillard, protagonista di "Dopo quella notte" di Linda Howard. È un romance amatissimo ma io lo odio con tutta me stessa :)
Il protagonista ha quella cattiveria che disprezzo di più al mondo, la cattiveria "codarda" che non rischia mai nulla in prima persona ma si fa spalleggiare dai potenti. E soprattutto se la prende con un bambino, cosa per me imperdonabile.

Ohhh, Dopo quella Notte è uno dei miei primi romance, letto ormai *cof cof* dieci anni fa... forse di più. Lo ricordo poco, ma ricordo che mi era piaciuto...Nina: Ahahha, quel romance è proprio piaciuto a tutte... tranne a me! In questi momenti mi sento terribilmente freak :D
xD continuiamo...- il personaggio che vorresti come migliore amica.Nina: La migliore amica... posso dire Lucy van Pelt dei Peanuts? Vale? Io l'adoro!
- la storia che vorresti aver vissuto.Nina: La storia, sarò banale, ma è Orgoglio e pregiudizio... anche solo per l'emozione di vedere un Mr Darcy ammorbidirsi per me :)

- il libro che vorresti aver scritto.
Nina: "La figlia del matematico" di Laura Kinsale.
E a questo punto la domanda più importante. Progetti futuri? Io personalmente vorrei vederti pubblicata da una Casa Editrice di tutto rispetto, perché non posso credere che nessuno stia sgomitando per avere i tuoi libri...
Nina: Sono proprio nel mezzo di un "progetto futuro" :)
Visti i miei tempi ci vorranno sei o sette mesi per concluderlo. Però intendo pubblicarlo sotto pseudonimo (è troppo "oscuro" persino per i miei standard), quindi forse non vale come risposta! Quello che verrà dopo non lo so; mi dispiace essere vaga ma mi lascio molto guidare dallo stato d'animo e dall'ispirazione...

Più che vaga direi che sei sadica, ma l'avevo già intuito... xD
Detto questo Nina ti ringrazio infinitamente per la disponibilità, ti ho monopolizzata per una giornata intera, ma non ho saputo trattenermi!
Nina: Ringrazio io te, per avermi sopportata! :)

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