Magazine Diario personale

Chiamale se vuoi… emozioni

Da Lametamela @CristinaTinozzi

Io mi nutro di emozioni e non potrei vivere senza.

Spesso mi prendo dell’immatura per questo come se, vivere di emozioni fosse una cosa riservata solo agli adolescenti. Gia’, a quell’eta’ che quasi tutti ricordiamo come l’eta’ piu’ bella e spensierata, dove ogni cosa diventava un evento speciale e dove noi ci sentivamo liberi e felici.

Quindi perche’ mai dovrei privarmi delle emozioni sapendo che mi rendono felice?

Il fatto che a quest’eta’ abbiamo sofferto, ci dovrebbe portare a un approccio piu’ prudente, e’ vero. Il che significa valutare di avere a che fare con persone dignitose, educate e rispettose, non di evitare di emozionarci per loro e con loro.

Io sono fatta cosi, se vedo un uomo che mi piace mi emoziono, mi batte il cuore, sento il sangue ribollire nelle vene. Ne parlo alle mie amiche, amo condividere questi sentimenti e mi piace raccontare quanto ancora io riesca ad entusiasmarmi all’idea di vedere qualcuno. Quell’agitazione che ti porta a fare cose azzardate, a prenotare un volo pur di raggiungere qualcuno,  a ritrovarti durante un pranzo a gioire per l’arrivo di una persona che non tornava da tempo, a lasciarti ipnotizzare da una canzone, da una parola, da un pensiero; e se questo significa essere immatura allora mi sento la donna piu’ immatura del mondo.

Vasco canta: “Ho fatto un patto con le mie emozioni, le lascio vivere e loro non mi fanno fuori”

Non c’è nulla di piu’ vero. Io ho lasciato che qualcuno mi emozionasse e mi si e’ risvegliato il cuore. Un cuore ancora convalescente, ma che da poco ha ricominciato a respirare  e a battere da solo. Un cuore coraggioso che si e’ rialzato in piedi dopo una brutta caduta. E’ fondamentale saper rimontare in sella al cavallo subito e bisogna farlo senza paura, anche se ci siamo fatti male.

Perche’ poi, quando ti accorgi quanto e’ bello sentirti coinvolta, lasciare che le farfalle volino nel tuo stomaco, quando ti ricordi cosa vuol dire lasciarsi sorprendere da qualcuno, farsi coccolare,  permettergli di prendersi cura di te, agire d’istinto, fare pazzie e  abbandonarsi a lui…rimpiangi ogni minuto che hai perso chiusa in casa a piangere per qualcuno che non ti voleva piu’.

Ed e’ in questo momento che  riscopri nuovamente la paura; ma parlo di quella paura piacevole, perche’ ti fa capire che hai trovato qualcosa di prezioso e temi di perderlo. Come quando indossate un brillante. Vi fa risplendere, vi illumina, ma quando andate in giro, un po’ temete che qualcuno ve lo possa rubare.

Insomma la morale di questo mio breve, ma sentito post, e’ che condivido appieno il pensiero di Vasco e credo che la punizione piu’ grossa che possiamo fare a noi stessi sia proprio quella di chiudere il nostro cuore alla vita. Alla lunga le emozioni soffocate vi uccideranno.

Liberatele….



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