Non è un periodo felice per il Calcio Napoli: il sorpasso della Juventus e l’uscita di scena dalla Europa League hanno fatto piovere sulla città una grande quantità di critiche. Adesso gli azzurri sono a -3 dai bianconeri, ma la partita di Firenze ha fatto vedere la reazione mentale della squadra. L’ultimo ad arrendersi al Franchi è stato Lorenzo Insigne, al quale Maradona ha chiesto di essere più leader, in modo da trascinare il gruppo alla parola magica che l’ambiente azzurra pronuncia ancora con molta fiducia. Il talento di Frattamaggiore ha reagito nel migliore dei modi al trauma provocato dalla rapina subita sabato sera, mostrando un elevato livello di concentrazione dal primo all’ultimo minuto.
Ed era proprio questo che si temeva, la mancanza di lucidità mentale dopo lo choc di una brutta disavventura. La rapina ha avuto una grande eco mediatica in tutta Italia: la notizia ha fatto il giro del Paese in pochi minuti, e il volto di Insigne e della sua città sono finiti sulle prime pagine dei giornali e nei telegiornali più seguiti. La Napoli descritta, ovviamente, è uscita deviata dalla lente astuta di chi era interessato solo a far rumore, infangando il valore della città e del suo popolo. A sottolinearlo e denunciarlo è Umberto Chiariello, giornalista partenopeo e valoroso difensore dalla napoletanità, che ai microfoni di Radio CRC, ha detto la sua sull’episodio. Ecco cosa ha dichiarato il giornalista:
“E pensare che sono stato rapinato ben cinque volte a Roma, e solo una volta a Napoli. Con questo, però, non voglio dire che la nostra città sia migliore della Capitale: in tutte le metropoli c’è un alto tasso di microcriminalità. Cosa dire allora di Londra, famosa per gli stupratori, di Rio de Janeiro e di New York? La verità è che quando si fanno servizi televisivi su Napoli, non si ricorre ad altro che al copia-incolla, perché è sempre la solita storia: i giornalisti che li preparano dicono tante bugie e farciscono gli episodi con troppe informazioni sbagliate”.