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Chiarimento a verbale sulla "sospensione" dei lavori parlamentari

Creato il 11 luglio 2013 da Tafanus

TafanusInnanzitutto l'aspetto sostanziale: il PdL aveva fatto la proposta - insensata, irricevibile, destabilizzante - di fermare il Parlamento per tre giorni. Il PD è riuscito, ancora una volta a gestire la cosa nel peggiore dei modi. NON ha aderito alla fermata del Parlamento, ma contestualmente ha dato un segno di cedimento, accettando la richiesta di fermare i lavori per mezza giornata, ieri, col pretesto ufficiale di consentire la riunione di un gruppo parlamentare.

Scusa imbecille, perchè i gruppi hanno altri tempi per riunirsi. E ci mancherebbe che il Parlamento debba adeguarsi ai tempi dei gruppi, e non viceversa! La verità è che il PD ha reso ancora una marchetta al PdL sull'altare della sopravvivenza. C'è stato un suk arabo che dovrebbe far arrossire. Un grande partito che chiede l'aventino in difesa di un criminale, e un altro grande partito che non può dire si, non ha le palle per dire un netto no, ed arriviamo al solito copione: il compromesso.

L'alibi che non si siano fermati i lavori parlamentari perchè ieri la mezza giornata era dedicata al "question-time" (caricatura di scarso successo copiata dai parlamenti anglosassoni), non regge. Il Parlamento non ha subito nessun arresto di lavori calendarizzati, ma il segnale di cedimento  dato non è piaciuto a nessuno. "Il question-time", che sia o non sia gettonayto, è parte dei lavori parlamentari.

Tre giorni o mezza giornata, la risposta doveva essere un secco NO: il parlamento non si ferma neanche per mezzo minuto, quando questo piò essere interpretato (come di fatto è successo)  come gesto di solidarietà nei confronti di un criminale.

Il PD si è spaccato? E' un bene che nel PD ci sia del dissenso, e che questo possa essere espresso senza provocare - come accade nel "5 Svastiche" - epurazioni staliniane. Ma al contempo è un male, perchè nel prendere questa decisione, avrei visto bene l'adesione del 100% dei parlamentari alla posizione di Rosi Bindi: "...non ho votato per la sospensione, perchè non si deve dare nessuna forma di avallo a richieste eversive..."

I renziani sono stati critici. E chi poteva dubitarne? Ormai siamo al vaudeville. Renzie, il più berlusconiano dei membri del PD (?), nel ruolo di pasdaran contro gli eversori berlusconiani. Esilarante. E' lo stesso Renzi che "non voglio battere Berlusconi per via giudiziaria"? Quello che va a cena ad Arcore? Quello che parla sempre fuori dai luoghi deputati? Che diserta le riunioni della direzione PD, ma non diserta MAI un talk-show?

Forse il PD ha osservato con preoccupazione l'andamento (pubblico il grafico in calce) sulle tendenze aggiornate dei sondaggi. Forse il PD è stato preso dal panico nel vedere il suo consenso risalire, e superare addirittura quello dato ai berlusclones, che ha esaurito la spinta IMU-IVA, e adesso ricomincia a puntare verso il basso. Forse il PD osserva con preoccupazione il crollo verticale del grillismo, e - essendo un partito nel quale la filosofia è che "nessuno deve essere lasciato indietro" - ha deciso di fornire al grillismo materia prima per altri comizi urlati, per altre scemenze.

Panzone a 5 stelle

Panzone a 5 Stelle

Quadro preoccupante. La baracconata dei "5 svastiche" e del loro ridicolo semi-spoglierello è stata devastante. Sul piano politico? NO! sul piano estetico! Vedere Vito Crimi, l'ex impiegatuccio del Tribunale di Brescia, togliersi giacca e cravatta (ordinando di fare la stessa cosa ai suoi obbedienti colleghi),  stato un colpo al mio senso estetico, un vero attentato al panorama. Vito Crimi ha mostrato la sua panza inutilmente pasciuta e sudaticcia, il triplo collare di ciccia sul collo, e mi ha tristemente ricordato il Bettino Craxi in camicia ex-bianca, in nude-look da sudore. Afrori che dalla diretta TV e dal ricordo di panze sudate del passato attraversano lo schermo della TV e ti arrivano come un pugno, al naso. 

Ora basta segnalini e compromessini. Alle cose alle quali si DEVE dire no, si dice NO. Senza giocare al piccolo suk. La "stabilità" del governo Letta comincia a rassomigliare in maniera preoccupante alla "stabilità" del Professore "salito in politica" (ed ora precipitato intorno al 4/5%): una stabilità che è parente stretta dell'immobilismo. Questo paese ha bisogno di essere governato, non "stabilizzato", non inchiodato al piano più basso dell'Europa. Non è tollerabile che i nostri figli, i nostri nipoti, siano inchiodati - per personali ambizioni di sopravvivenza, alla certezza di un futuro senza futuro. Lunga vita alle Rosi Bindi che "spaccano il partito".

Tafanus 

Linee di tendenza dei sondaggi aggiornate al 6 luglio

Sondaggi-20130711


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