Prof. Becchi insiste che il Parlamento può legiferare su cose fondamentali anche senza un governo in carica. Sicuri che sia laureato?
— marco taradash (@mrctrdsh) 04 marzo 2013
Il 6 marzo scorso Paolo Becchi, professore di filosofia del diritto all’università di Genova e ideologo de facto del Movimento 5 Stelle, pubblicò un lungo articolo sul Corsera in cui si faceva portavoce dell’ipotesi della prorogatio – ovvero del prolungamento dell’attività governativa dell’esecutivo di Mario Monti, del quale Napolitano – scrisse Becchi – avrebbe formalmente rifiutato le dimissioni. Nel frattempo il Parlamento avrebbe potuto legiferare e risolvere le questioni più impellenti (ovvero, a detta del prof, la riduzione dei costi della politica, il reddito di cittadinanza e gli sgravi fiscali alle piccole e medie imprese). Si tratta della discussa e improponibile formula delle “leggi senza governo” grillina, benché declinata in modo diverso.
Con la notizia, la settimana scorsa, della nomina dei “dieci saggi” di Napolitano, Becchi ha avuto la sua rivincita: in tanti hanno chiesto scusa o detto/scritto “aveva ragione lui”.
La realtà dei fatti, però, è diversa da com’è stata dipinta, e oggi lo spiega Davide De Luca sul Post. Becchi prospettava una prorogatio di almeno 6-8 mesi, mentre il Presidente della Repubblica ha dichiarato di voler formare un nuovo governo in tempi brevi. In molti, a dire il vero, sostengono che la mossa sia volta unicamente a traghettare il Paese all’elezione del successore di Napolitano.
Non stiamo vivendo in nessuna prorogatio del tipo immaginato da Becchi per il semplice fatto che, attualmente, non c’è nessuna alternativa alla permanenza in carica del governo Monti. Per forza di cose – come era stato ampiamente detto già pochi giorni dopo le elezioni, anche qui sul Post – l’attuale governo resterà (quasi certamente) in carica almeno fino a quanto non ci sarà un nuovo presidente della Repubblica dotato dei poteri per sciogliere le Camere. Se il professor Becchi aveva ragione lo potremo dire soltanto nei prossimi mesi.
In molti si sono cosparsi il capo di cenere troppo in fretta, dunque.
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