Cosa succede dentro di noi quando una storia finisce?
Cade il castello, nasce un misterioso cimitero al fianco dei tuoi organi, non senti più gli uccellini cantare, diventi cieco, sordo, muto, credi di abitare su un altro pianeta e Freddy Krueger tutte le notti, apre una ferita in prossimità cuore che stenta a cicatrizzarsi. In quei pochi momenti in cui ti dondola Morfeo hai incubi strazianti, il testimone della sicurezza è stato passato al tuo vicino di casa e fai cosi tanta ginnastica per non pensare che il tuo corpo, ormai gracile e minuto, diventa un insieme di muscoletti tesi. Non c’è rifugio, non c’è pace, nemmeno l’arte ti sana più l’anima. Solo Thoth, Dio della scrittura per gli antichi Egizi, riesce a farti passare attraversare Kronos che pare interminabile se non addirittura fermo.
Nell’assillante tentativo di dimenticare, cerchi di ricostruire i passaggi della tua storia, non tanto per darti una risposta che non avrai mai (le storie finiscono, punto e a capo) ma per trovare sollievo su ciò di cui non hai colpa, la vita è un grafico in borsa; a volte si vince e a volte si perde e questo, tu, lo sai benissimo. Ma non è una sconfitta quella che ti è piombata davanti, la rottura di una storia è una crescita consapevole, è uno schiaffo potente, una sfida con il tuo intelletto e a volte è una dimostrazione di quanta incompatibilità c’era tra due persone. La fine di un amore fa male ma con il tempo capirai il perché “non era cosa andare avanti” e arriverai alla conclusione che una mongolfiera si eleva solo se lascia cadere le zavorre.Dopo aver passato la fase iniziale (generalmente dure circa un anno e mezzo se non di più) oggi sei qui a vivere e a gridare al mondo “è questa la vita che sognavo da bambina” oppure “la mia vita è esattamente come la desideravo” ma forse lo dici più a te stessa per convincerti che rifugiarti nel lavoro per non pensare possa essere una soluzione stupenda per essere felici. Allora cara Blue mi dici perché ancora ti tremano le gambe se incontri quell’unico uomo che ha fatto vibrare il tuo cuore? Mi spieghi perché quando lui ti si avvicina senti ancora il desiderio di toccarlo, mi giustifichi il fatto che non sei in grado di imbastire un discorso senza tartagliare, mi chiarisci il perché arrossisci e diventi timida e indifesa e perché senti la necessità di accenderti una sigaretta e due e tre.? Se è vero che la tua vita è un condensato di emozioni e soddisfazioni che si susseguono continuamente, mi sai dire perché stasera al ristorante, quando l’hai visto entrare con un’altra donna, ti è caduto il bicchiere, ti si è accelerato il battito e hai avvertito una sensazione di malessere diffusa che ti ha costretta a volare fuori dal locale a prendere una boccata d’aria fresca?
Seduta a chiaccherare di uomini, serate, apertivi e cavolate varie ecco che si apre la porta ed entra colui che ti ha spezzato il cuore. Certo che fai finta di nulla, è con un’altra, non puoi fare altro. Stai seduta a bere due caffè cercando di non cadere dalla sedia e poi ti arriva un messaggio proprio da lui che si è accorto della tua presenza. Non hai più voglia di nulla, magicamente hai digerito la cena e vorresti un litro di Vodka liscia. Lui si è accorto di te come tu ti sei accorto di lui e cosi arriva anche a salutarti e tu con quella faccia di bronzo che ti ritrovi riesci a fingere di non averlo visto, “ ma da dove sei entrato, sei sbucato dal cilindro”?. “ che piacere vederti” ma in realtà vorresti avere una mannaia per farlo fuori. Perché mai vorresti farlo secco? È passato così tanto tempo, non ha forse il diritto di rifarsi una vita e di trombare a destra e a manca senza chiederti il permesso? È un uomo e ha il diritto di uscire con delle altre donne. Ma questo tu lo sai. Ciò che non ti va giù è il vederlo con un’altra. Non sostieni il fatto di saperlo cenare con qualcuno che non sia tu e odi che lui sia imbarazzato al vederti. Lo odi e vorresti spaccargli la faccia perché non ha le palle per sostenere il tuo sguardo e per dirti che la vita va avanti. Lo odi perché ti scrive dal tavolo a fianco chiedendoti per l’ennesima volta scusa per quello che ti sta facendo. Lo odi perché ad alta voce guardandoti a occhi bassi ti dice che ha fatto un’altra figura di M. Lo odi perché ancora una volta non ti ha saputo affrontare ma ha preferito dirti: “Lo sai, sono fatto cosi”.
AspassoconBlue, storie di una single per caso che andando a San Luca a chiedere alla Madonna un segnale che le facesse chiarezza sull’uomo che amava, dopo un’ora ha avuto esattamente ciò che aveva chiesto.