Chievo ed hellas a tavola: poca fame e tanti gol per il derby domenicale

Creato il 11 maggio 2015 da Ilnazionale @ilNazionale

fonte: larena.it

UN DERBY DA PRANZO DOMENICALE

Un pareggio rotondo, come la pancia ben piena dopo una bella mangiata in famiglia. Due squadre già salve, un tempo di gioco, un tempo di noia, con il Chievo che apre e chiude le marcature, e potrebbe anche vincere nel secondo tempo. L’orario da pranzo domenicale in famiglia è rimasto indigesto soprattutto all’Hellas, che ha perso smalto e brillantezza nel secondo tempo, creando occasioni solo oltre l’80’, con il Chievo stanco dopo aver premuto sull’acceleratore per tutta la frazione di gioco.

GLI ANIMI SI SCALDANO FIN DALL’INIZIO

Si scaldano subito gli animi: al 3’ Jankovic tocca duro Hetemaj. Nasce un piccolo capannello, che finisce con il giallo per entrambi. Tre minuti dopo tocca ad Obbadi essere ammonito, per un fallo inutile a palla lontana su Hetemaj. Il Chievo, rintanato fin’ora nella sua metà campo, passa in vantaggio all’8’, alla prima vera occasione: la difesa dell’Hellas non riesce a liberare in area, Pellissier fa da torre per Paloschi e la punta, da due metri, spedisce di testa sotto la traversa. Al 13’ Hetemaj subisce l’ennesimo fallo e non ce la fa, al suo posto entra Cofie, con Izco che si sposta sulla fascia.

LA GIRANDOLA DI GOL

L’Hellas prova a spingere, grazie alla forza fisica di Toni ed alle incursioni di Gomez, e pareggia al 19’ con uno schema su palla ferma eseguito alla perfezione. Hallfredsson mette in mezzo su punizione dal lato sinistro dell’area, ed è proprio Gomez ad anticipare la difesa clivense, segnando sul primo palo, con Bizzari che resta a guardare, non proprio incolpevole. Passano solo 6 minuti, ed l’Hellas raddoppia, ancora una volta con uno schema ben eseguito. C’è sempre Halfredsson sulla punizione, questa volta da posizione centrale, Toni guadagna spazio con le sue classiche sportellate e colpisce al volo, in spaccata, incrociando sul palo opposto. Ancora niente da fare per Bizzarri. Il Chievo si rialza subito, con Cesar che ci prova di testa al 32’ sul corner di Izco, ma Rafael è ben piazzato e blocca sicuro. L’Hellas riprende fiducia, spostandosi di nuovo in avanti e creando due occasioni pericolose con Gomez, ma il pareggio è in agguato. Al 38’ Pellissier riceve palla in area e, mentre cerca spazio per muoversi, viene steso. Lo stesso Pellissier realizza, ma che brivido: la palla è lenta, Rafael si distende ma non ci arriva per un millimetro, palo e gol. Passano solo trenta secondi e tocca a Toni colpire il legno con un tiro sottoporta, ma questa volta la traversa è nemica e la sfera finisce fuori.

UN SECONDO TEMPO AFOSO (E NOIOSO)

Nel secondo tempo comincia forte il Chievo, con una conclusione al volo di Pellissier sbilenca dal limite dell’area piccola. L’occasione buona per passare in vantaggio arriva al 57’, con una bella punizione di Biraghi da trenta metri che sfiora la parte posteriore della rete dopo aver superato di poco l’incrocio dei pali. Al 59’ il Chievo alza il tiro: entra Botta, al posto di Birsa, e si posiziona leggermente più avanti del compagno. Mandorlini risponde buttando Campanharo e Valotti nella mischia, con l’obiettivo di allentare la pressione offensiva dei Mussi. I tre cambi, però, non hanno grande impatto sul match, che si spegne lentamente sotto il sole, con i giocatori di entrambe le squadre stanchi a dissetarsi durante le pause di giochi. All’81’, dopo tutto un tempo di inattività, si rivede l’Hellas, con due incursioni interessanti di Tachtsidis, che prima viene stoppato da Cesar, e due minuti dopo corre bene in contropiede per metà campo ma sbaglia l’appoggio finale per Jankovic in arrivo. Il Chievo risponde senza paura, con un bel cross di Schelotto per Paloschi in agguato nell’area piccola, ma è bravissimo Moras a toccare la palla di testa quel tanto che basta per spedirla in corner. Ancora Schelotto è bravissimo a partire in contropiede al 91’, e gira bene a destra per Botta, che ha spazio per tirare, ma la conclusione, l’ultima della partita, viene deviata in corner. Due a due, pari e patta, tutti a pranzo.

Carlo Tregambe

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