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Chievo Milan, sfida del Bentegodi valida per la 12a giornata di Serie A, si è conclusa sul risultato di 0 a 0: un pareggio assolutamente inutile, per due squadre che stanno svolgendo un campionato con risultati fin ora molto al di sotto delle aspettative. Il Milan non ha ancora vinto in trasferta, e la classifica è impietosa: 13 punti in dodici giornate, mai così male dal 1981, campionato che tra l’altro vide i rossoneri retrocedere in Serie B. In proporzione, è ugualmente drammatica la situazione del Chievo: con oggi la squadra ha totalizzato 6 punti, ed è ultima. Ai entrambi gli allenatori serviva la vittoria per garantirsi il posto in panchina. Invece, non sono bastati né un palo di Robinho né una traversa di Estigarribia a sbloccare il risultato. La gara si conclude a reti inviolate e con un’espulsione per parte, di Montolivo e di Pellissier. La rabbia di Allegri a fine gara è palese: ormai l’esonero del ct toscano sembra solo questione di pochi giorni.
Nel primo tempo, Allegri schiera il 4-4-1-1, preferendo Poli a Birsa, con davanti Matri e Kakà: il brasiliano in pochi mesi è già entrato a far parte dei titolari. Allegri è consapevole dell’importanza di questa partita e pretende un’aggressività costante dai suoi uomini. I rossoneri ci provano, ma non arrivano al goal. La squadra di casa opta per un pressing soffocante, che impedisce di portare a termine la manovra offensiva e che, alla minima distrazione, porta al contropiede, col quale rischia pure di passare in vantaggio. All’ 8’, ci prova Mexes con un tiro di testa favorito dalla punizione battuta da Kakà per un fallo di Estigarribia su Poli, ma non riesce a dare la direzione giusta al pallone. Due minuti dopo, il Chievo risponde con un contropiede, ma il tiro di Estigarribia viene vanificato dalla parata di Abbiati. Al 17’, Kakà ci riprova, ma dall’azione nasce un’altra pericolosissima ripartenza dei padroni di casa: Abbiati salva la porta, respingendo un tiro di Estigarribia, questa volta ben calibrato, e la palla finisce fuori. Su calcio d’angolo è ancora il Chievo a rendersi pericoloso, con Cesar che non centra la porta pur calciando da centro area. Un minuto dopo, ci prova Muntari, ma il tiro è troppo centrale e Puggioni para senza difficoltà. Subito dopo, arriva un’altra occasione per il Milan, con Matri ben servito da Poli in area: la punta rossonera, tuttavia, cade dopo un contatto con Pamic, considerato non falloso dal direttore di gara, Orsato. La partita inizia a perdere velocità, e l’ultima significativa palla goal della frazione di gara è al 41’: cross di Abate, Matri fa da sponda e serve bene Poli, ma il suo tiro finisce largo rispetto alla porta. Le squadre rientrano negli spogliatoi con le porte ancora inviolate.
Nel secondo tempo, i due tecnici mantengono modulo e formazione invariate, ad eccezione della sostituzione di Estigarribia: in campo al suo posto c’è già Hetemaj. Il Diavolo vuole la vittoria: il primo tiro arriva dopo soli quaranta secondi, ed è opera di Muntari, ma è a fil di palo. Pochi minuti dopo, è la panchina rossonera a rabbrividire. Rigoni spreca un’ottima occasione, mancando lo specchio della porta su una respinta favorevole di Abbiati. Ancora una volta, la squadra di casa si è resa pericolosa con una ripartenza, nata dal pallone perso da Kakà: Thereau avanza nella trequarti avversaria col pallone, optando per il tiro, nonostante il buon piazzamento di Paloschi. Sulla respinta del portiere rossonero, Rigoni arriva sul pallone, ma non riesce a spedire la sfera in rete. Dal 57’ in poi, il Milan tenta l’arrembaggio: prima Kakà con un tiro potentissimo da fuori area che termina poco distante dallo specchio della porta, poi Emanuelson, che tenta la conclusione, ma Puggioni è bravo a respingere con una splendida parata. Il portiere è bravo anche nell’azione del calcio d’angolo: palla battuta dal Milan, respinta dalla difesa, Mexes arriva al tiro da lontano e riesce a inquadrare lo specchio della porta, ma l’estremo difensore clivense ancora una volta non si fa battere. Al 64’, esce Thereau al suo posto entra Pellissier. Sostituzione importante anche per il Milan: dentro Robhino al posto di Muntari, e Allegri opta per il 4-3-3. Con l’entrata in campo del brasiliano, il Diavolo arriverà molto vicino al vantaggio. Al 67’, il Milan reclama un rigore per un fallo di mano di Dainelli, colpito da un pallone calciato da Montolivo: le mani, però, erano vicine al corpo, e per Orsato è tutto regolare. Al 79’ le speranze di vincere del Milan sembrano crollare definitivamente: Robhino riesce a inserirsi splendidamente in area ma, solo davanti a Puggioni, il suo tiro si infrange sul palo e Kakà, sulla respinta, spedisce la palla fuori.
Più passano i minuti più la situazione per il Milan degenera: all’83’, i rossoneri rimangono in dieci uomini per la doppia ammonizione di Montolivo, autore di due interventi giudicati cattivi da Orsato. La superiorità numerica non viene sfruttata a dovere dalla squadra di casa, anzi. All’85’ rischia di passare in svantaggio, ma Matri, pur ben servito da Emanuelson, si gira e colpisce male di prima intenzione. Al 90’, Pellissier, anche lui già sul taccuino dell’arbitro, viene espulso con doppia ammonizione, per proteste eccessive: gli ultimi minuti, quindi, si giocano in dieci contro dieci.
Il risultato non si sblocca e Chievo Milan termina sul pareggio a reti inviolate: delusione per entrambe le avversarie, ma la crisi del Milan è sempre più destabilizzante. L’espressione cupa e inferocita di Galliani in tribuna è eloquente. Squadra impaurita, fiducia nei confronti di Allegri ormai esaurita, società tormentata dai conflitti interni e non solo (Barbara Berlusconi non era nemmeno presente al Bentegodi). La strada per riprendersi è tutta in salita.