Magazine Cinema
L'importante è divertirsi e qui ci si diverte.
1) Wadzilla ( di Adam Rifkin). Uomo che ha problemi di fertilità si sottopone a una cura farmacologica per risolvere il suo problemuccio. Il farmaco somministrato però ha un effetto collaterale curioso: gli fa eiaculare uno spermatozoo per volta che poi più passa il tempo e più si ingrandisce.Diventa così grande da minacciare la città. Tra King Kong e Godzilla e con un accoppiamento interracial con la Statua della Libertà , il corto di Rifkin è una centrata parodia dei monster movies anni '50.Effetti speciali poco speciali ( ma come detto è tutto intenzionale per dargli un'aria trash) e quell'aria retrò che lo riempie di fascino. Di moderno c'è solo un liquido biologico innominabile fino a poco tempo fa, inoltre finisce con un bacio...beh meglio che non lo dico come è e quanto schifo fa.Uno dei migliori del lotto ( voto 7 ).
2) I was a teenage werebear ( di Tim Sullivan) Parodia sgangherata che va dalla commedia adolescenziale al musical stile Grease passando per accenti horror molto molto mitigati. Che differenza c'è tra un orso mannaro e un lupo mannaro? forse solo la una fame di sesso insaziabile che ha l'orso e anche una certa gaytudine che viene sbandierata ai quattro venti. Curiosi i numeri musicali con canzoncine scritte per l'occasione ma complessivamente è un episodio stupidino, con scarso appeal. Non si ride mai. Al massimo un sorriso fugace ( voto 5 / 10 )
3) The diary of Anne Frankenstein ( di Adam Green). Ecco un'altra punta di diamante del film. Veniamo a sapere che Anna Frank in realtà si chiamava Frankenstein e che il suo diario non è altro che un falso creato ad arte mentre quello vero conteneva le istruzioni per dare vita a una "creatura" assemblata con vari parti anatomiche prelevate da cadaveri diversi.Hitler stesso recupera il diario e mette insieme la creatura che ha un'acconciatura da ebreo ortodosso e una fascia con la svastica al braccio. Parodia che parte dal Frankenstein di Whale, passa per La moglie di Frankenstein e arriva dritto dritto a Frankenstein jr citato sia per lo strano linguaggio parlato da un Fuhrer tutto da ridere sia per lo squillante bianco e nero in cui è girato il corto.Si ride parecchio ( voto 8 )
4) Zom-B-movie ( di Joe Lynch) E' l'episodio cornice ( quello ambientato nel drive in di cui si accennava all'inizio) che trova il suo spazio nella mezz'ora finale del film. Come dice il titolo è un film di zombie che però non sono affamati di carne umana ( o meglio non solo) ma di sesso. Cercano di pasteggiare a carne umana ma soprattutto di accoppiarsi nei modi più strani e originali possibili.E anche il modo di ucciderli è diverso: non un colpo in testa ma un colpo proprio lì ,dove fa più male.
Anche qui un'allegra anarchia visiva che riporta agli anni '50 e non solo per l'ambientazione: questi zombie non fanno paura, fanno solo un po' schifo .( voto 7 )
Durante questo segmento viene proiettato un trailer in cui il protagonista assoluto è lui: il bisogno grosso, marroneo , puzzolente e assassino.
Una specie di inno al corpo sciolto in salsa horror.
Chillerama sostanzialmente è un esperimento collettivo riuscito: dei quattro episodi + il finto trailer ( letteralmente irresisitibile e assolutamente nauseante ) a conti fatti solo uno è al di sotto della sufficienza.
Chillerama sostanzialmente è una parodia horror che recupera atmosfere retrò e che ha il sapore di una vecchia rimpatriata tra amici in vena di fare cazzate.
Sempre con la telecamera in mano e con tutto il talento che hanno a disposizione.
( VOTO : 7 / 10 )
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