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Chillon: un castello che è una fiaba

Creato il 06 gennaio 2014 da Senzazucchero2012 @senza_zucchero_

E’ uno di quei luoghi in cui torneresti infinite volte per capirne la magia ed immortalarne la bellezza in mille scatti.

E, infatti, siamo tornati al Castello di Chillon innumerevoli volte, in una giornata d’estate con un sole che spingeva a fare un tuffo nelle fresche acque del Lago Lemano, sotto la pioggia incessante in autunno, sotto la neve in pieno inverno, alla luce di una tarda mattinata e di sera quando il sole scompare velocemente e il buio inghiotte tutto il resto.

Chillon: un castello che è una fiaba
Chillon: un castello che è una fiaba

Chillon: un castello che è una fiaba

Il Castello di Chillon sorge su un isolotto roccioso sul versante orientale del lago di Ginevra, a circa 4 chilometri dell’elegante cittadina di Montreux ed è stato eletto dalle statiche monumento storico svizzero più visitato, con 300.000 ingressi l’anno.

L’anno di costruzione rimane tuttora avvolto nel mistero: la zona risultava abitata già dall’età del bronzo, ma la prima traccia scritta sull’esistenza del Castello è un documento risalente al 1150.  Dal XII secolo rappresentò la residenza occasionale dei Conti di Savoia durante i loro viaggi in zona e fungeva da punto di controllo dei traffici commerciali tra l’Europa e l’Italia, passando di li l’unica strada che collegava la Svizzera al Belpaese.

Successivamente gli affari amministrativi dei Savoia vennero spostati a Chambery, così Chillon, dal XIV secolo, venne utilizzato come prigione e nel 1793 come ospedale per i feriti di guerra.

La struttura attuale è composta da 25 edifici e 3 cortili, racchiusi da due mura circolari;  50 le stanze aperte al pubblico, comprese le prigioni che ospitarono  François Bonivard, il monaco ginevrino che venne imprigionato per 4 anni per il suo appoggio alla Riforma, in un periodo in cui il potere della Chiesa Cattolica era ancora forte, grazie alla presenza dei Savoia. Il Castello fu reso popolare già nell’Ottocento da Lord Byron, che scrisse il poema Il prigioniero di Chillon, raccontando proprio di Bonivard, ed è una delle ambientazioni del racconto Daisy Miller di Henry James del 1878. Nei sotterranei è possibile vedere la colonna dove Lord Byron incise il suo nome pensando fosse quella a cui Bonivard fu incatenato.

Chillon: un castello che è una fiaba
Chillon: un castello che è una fiaba
Chillon: un castello che è una fiaba
Chillon: un castello che è una fiaba
Chillon: un castello che è una fiaba

Lo scenario  è cosi incantevole - il Castello che sembra proprio quello delle fiabe, le Alpi innevate e l’infinità delle acque del Lago Lemano a far da cornice – che anche l’industria cinematografica di Bollywood viene a filmare a Chillon la favola della principessa – o Barbie Fiori di Pesco indiana, ..si, lo ammetto la mia è tutta invidia! - e del suo principe.

Chillon: un castello che è una fiaba
Chillon: un castello che è una fiaba
Chillon: un castello che è una fiaba

Proseguendo oltre il Castello, si raggiunge una piccola spiaggetta di ciottoli, dove durante le belle giornate non è difficile trovare famigliole alle prese col barbecue o gruppetti di ragazzi stesi a prendere il sole e a fare il bagno.

Chillon: un castello che è una fiaba
Chillon: un castello che è una fiaba

Chillon: un castello che è una fiaba

Se si prosegue oltre, il sentiero sale attraverso un boschetto per poi costeggiare per un tratto i binari della ferrovia, dopodiché ci si ritrova di nuovo vicino al lago, su un viale lungo all’incirca 3 chilometri. Se lo si percorre tutto, fino a Montreux, ci si rende conto che l’amore per la natura, la precisione e la ricchezza di questo Popolo non sono solo dei cliché: composizioni floreali in aiuole curatissime, alberi maestosi tutti etichettati, fontane, panchine, distributori per sacchetti per cani e bellissime case ci accompagnano fino alla piazza del mercato coperto. Bisogna dirlo, Freddie Mercury c’aveva visto proprio bene!

Chillon: un castello che è una fiaba
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Chillon: un castello che è una fiaba
Chillon: un castello che è una fiaba
Chillon: un castello che è una fiaba

Tip #1: Il Castello di Chillon è raggiungibile in macchina, in treno regionale sulla tratta Veytaux-Chillon, col bus N1 da Vevey, Montreux e Villeneuve e in barca da  Lausanne, Montreux, Vevey e Villeneuve. Se la giornata lo permette, la soluzione migliore secondo me è quella di lasciare la macchina al parcheggio gratuito del Castello ed arrivare a piedi fino a Montreux, che specialmente durante il periodo di Natale – con le luci e il mercatino – è davvero speciale: se non volete camminare però per più di 10 chilometri, tra andata e ritorno, vi conviene prendere uno dei mezzi di cui sopra per andare a recuperare la macchina.

Tip #2: Il Castello è aperto tutti i giorni (tranne il 25 dicembre e il 1 gennaio). Da aprile a settembre: 9-19 (ultima entrata 18), a marzo e a ottobre: 9.30-18 (ultima entrata 17), da novembre a febbraio: 10-17 (ultima entrata 16). Prezzi: 12CHF per gli adulti e 6CHF per bambini, con formule ad hoc per famiglie, gruppi e visita guidata.   

Tip #3: Montreux è una delle città più ricche e quindi care della Svizzera: non pensate che sfamarvi al McDonald vi faccia risparmiare molto.. con meno di 26CHF a testa non ve la caverete.


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