La mattina ti dico che sto male mi porti i cornetti ti preparo il caffè. Questo, non ho paura di dirlo, questo per me è amore. Ne mangio mezzo mi dici ma che fai non lo mangi tutto? No, non ho fame mai la mattina, ma nemmeno in generale in questi giorni. Domenica mia mamma mi ha guardato i fianchi mi ha detto sei dimagrita, ma mangi? No mamma non mangio le ho detto scherzando però è vero non mangio. La mattina niente, pranzo mi secca, pomeriggio master, cena boh qualcosa. Tu sei tutta contenta sono dei giorni che mi piaci un sacco.
Ieri ti chiamo ti dico Oh ma sei già in facoltà? Sto salendo ora mi dici tu, aspettami che scendo ti dico, va bene ti vengo incontro, dici tu, no ti dico non c’è bisogno che torni indietro. Io sono tutta contenta per qualcosa che non mi ricordo ma anche perché ci abbracciamo e ci diamo tanti baci nei capelli per strada.
Saliamo in facoltà c’è una giornata che non mi sono messa neanche il cappotto e tu che ce l’hai ti sciogli, c’è una giornata così bella, nemmeno il vento, c’è caldo c’è il caldo buono che ti fa venire voglia di restare nel cortile, c’è elena, stiamo con elena, quel caldo buono che ti viene voglia di telefonare a tutti dire madonna che giornata, che giornata, vedessi che giornata. Solo questo, vedessi che giornata.
Arriva Giulio gli dico Giulio ammazza quanto sei figo oggi saranno gli occhiali Giulio mi dice addirittura! io gli dico eh, sei proprio un figo! lui mi guarda mi dice grazie! anche tu! Anche io sono un figo? gli chiedo, ride, io ho sempre quella voglia delle telefonate fa sempre più caldo allora guardo Leda, Leda ti guardo, mi allontano con la punta delle scarpe avanti e indietro, un poco (poco), e quando torno indietro siete già tutti entrati c’è il professore è piemontese.
Il piemontese fa le esse che strisciano penso che mi piacciono tutte le sfumature di tutti i dialetti d’Italia nell’aula non si sente niente passo tutto il tempo a dire che ha detto? che ha chiesto? e ora che ha detto? mi sento come nella pubblicità dell’amplifon con la bolla attorno alla testa tipo gli astronauti. Un’esiliata, nella pausa mi viene voglia di uscire ti dico usciamo oh usciamo stasera usciamo? Mi dici eh, magari, fai la vaga, forse sei stanca. Poi rientriamo, il piemontese continua a parlare di cose che non sento, scrivo sui fogli quello che capisco.
Marco ha portato le scacce, bravo Marco, quant’è bravo Marco, sa cucinare, dipinge, fa le escursioni prova a convincermi che tutti gli sport sono belli non ci riesce un giorno mi ha detto sono stato sull’Etna a fare un’escursione io gli ho detto io ci sono stata solo a vedere le stelle, tutto serio mi ha detto eh, un po’ romantica, ho riso. Ci mangiamo le scacce il piemontese le assaggia dice ma fate sempre così portate le cose da mangiare? eh, diciamo, anche questo è un bene culturale il piemontese dice è vero a saperlo prima portavo il Barbera.
Io a un certo punto mi viene voglia dei quadri di Hopper, così a buffo. Poi mi viene voglia di nuovo di uscire. Finisce la lezione Maurizio ci chiede se vogliamo un passaggio tu mi dici il tutor ci offre un passaggio io ti dico ma no dai è vicino andiamo a piedi, che cazzo Leda, dobbiamo parlare, dico a Maurizio ma no grazie, siamo ancora giovani andiamo a piedi mi guarda tutto ridendo mi dice scusami cosa vorresti dire? gli dico no guarda non intendevo dire che non sei più giovane, poi ci dice che quando andava all’università ha passato un anno a studiare di notte dormiva solo due ore un anno intero così gli dico tra qualche anno questa cosa la pagherai, tutto ridendo di nuovo mi dice la sto già pagando, gli vorrei dire allora è vero che non sei più giovane ma non glielo dico.
Dopo scendiamo, ti chiama tua sorella ti dice stiamo ordinando una pizza tu la vuoi? le dici sì sono con maria dopo usciamo, ti dice ah ma perché non mangia con noi, ne ordiamo una anche per lei? dico di no grazie, è molto carina tua sorella. Allora ci salutiamo, sono le otto tra un’ora ci vediamo di nuovo è lunedì ti dico ma l’Ostello è aperto di lunedì? Mi dici certo, soprattutto di lunedì, non capisco bene ma ti dico grande, perfetto.
*
Mi mangio quattro biscotti tipo Ringo, ti faccio uno squillo quando esco di casa metto su le cuffie giro in via auteri ascolto i diaframma ma sei subito là che bello stiamo proprio vicine spengo le cuffie ti abbraccio (che tanto mica si pagano gli abbracci).
All’Ostello ancora non c’è nessuno, ci sediamo fuori si sta proprio bene ci sono le pietre che trattengono il calore sono furbe io mi disperdo subito.
Il cameriere ci dice avete deciso di mettervi al freddo coi pinguini? ma quali pinguini, gli dico, dai, c’è una serata bellissima, dice va bene allora le foche dell’antartide, non capisco che cazzo vuol dire, rido per gentilezza e si capisce subito, prendo una chimay rossa e tu un bicchiere di passito, a portarceli è un altro cameriere mi dice mi sono scordato l’apribottiglie, gli dico prova coi denti, mi dice no ma che provo coi denti non vedi come sto messo? e in effetti lo guardo ha un ascesso non me n’ero accorta penso ops, incurante gli dico ah ma quindi avevi già provato ad aprirne altre? paghiamo subito, ti dico offro io mi dici sono già indietro di un apertivo ti dico vabbè, le prossime volte offri tu.
Parliamo un poco a un certo punto decidiamo che quest’estate facciamo un viaggio insieme, prima vieni al mio compleanno stiamo tutto il giorno al mare come le lucertole e poi partiamo, una cosa solo femmine, è perché sei sagittario al sagittario piace viaggiare e l’avventura, io sono ascendente sagittario, decidiamo che è una cosa di segni. Vengono fuori varie destinazioni tipo new york barcellona la grecia la cirenaica l’olanda alla fine decidiamo lecce.
Intanto il locale si riempie e c’è una musica come nei film di ozpetek, ti devi vedere mine vaganti mi dici e poi soul kitchen e poi bastardi senza gloria, bastardi senza gloria l’ho visto, ti devi vedere pane e tulipani ti dico e poi pleasantville e poi cerchiamo gli aerei catania brindisi e poi cerchiamo le navi e poi decidiamo che è meglio l’autobus, che catania lecce sono dieci ore ma costa trenta euro e mi chiedi se soffro il bus e ti dico non soffro niente, né macchina né bus né aereo né nave solo un poco le montagne russe ma non per la nausea per via che temo un infarto ma comunque se capita le faccio lo stesso.
Intanto il locale si continua a riempire tra poco ci cacciano e siccome non ci va prendiamo un’altra chimay e ce la dividiamo, io non è che abbia proprio mangiato a un certo punto lo sento che sono sulla soglia, ti vedo un po’ al rallenty mi sembra tutto piuttosto bello ci vengono le frasi mezze in italiano mezze in dialetto e mezze in latino.
Quando ci alziamo andiamo piano, è quasi mezzanotte, arriviamo in piazza duomo mi viene una gran voglia di baci. Mi chiedi come sto sto bene ti chiedo come stai stai bene. Ti accompagno in piazza mazzini, mi dici ora ci telefoniamo finché non torniamo a casa. Ci salutiamo e ti chiamo subito, mi viene da ridere perché ci siamo appena salutate ti dico praticamente se adesso mi giro ancora ti vedo, dopo due minuti sono arrivata al portone ti dico oh sono appena entrata, anch’io mi dici tu, penso che cazzo stiamo proprio vicine.
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