Nel mentre qualcuno, all’Assemblea Regionale Siciliana cerca di promuovere una leggina che impedisca nuove nomine negli Enti sottoposti a vigilanza e controllo da parte della Regione a cura del Governo in carica e che, comunque, vengano azzerate dal nuovo Governo che dovesse scaturire a seguito di nuove elezioni, il Governatore Raffaele Lombardo si è affrettato ad occupare, con propri fedelissimi, tutti i CdA e i CdS possibili ed immaginabili.
Pur annunciando le proprie dimissioni per il mese di Luglio e la propria intenzione di non ricandidarsi alla guida della Regione, ha pensato bene di “piazzare” i propri fedelissimi del MPA lasciando loro in eredità tutte le leve di comando in ambito regionale affinchè il proprio movimento politico non muoia miseramente attraverso la leva del sempre possibile “voto di scambio” che può esercitare chi dirige decine di lavoratori regionali o dipendenti da Enti e Società partecipate dalla stessa Amministrazione Regionale.
L’Ast non si è sottratta a tale andazzo per cui si ritrova oggi a essere amministrata interamente da esponenti di un solo movimento politico quasi come se il Governo dell’Azienda fosse un MONOCOLORE sulla falsariga di quello agonizzante della Regione Siciliana che, come un malato terminale, ha un’aspettativa di vita di un paio di mesi prima che esali l’ultimo respiro.
Anche l’Ast spa è però infarcita di Professori e Tecnici, quali ad esempio, un certo Prof. Dario Lo Bosco che, formalmente è rimasto alla guida della Società ma, sostanzialmente, esponente di minoranza nel nuovo Consiglio di Gestione, mentre i Dirigenti che hanno fallito su tutti i fronti, ad iniziare dal Direttore Generale Ing. Emanuele Nicolosi al quale il Vice Presidente Gaetano Tafuri ha sottratto, avocandole a se, quasi tutte le deleghe – sono rimasti tutti al proprio posto per dare una mano alle esequie della Società….
Il ridicolo “Piano Industriale” predisposto dall’Azienda sembra, infatti, presagire un sicuro ridimensionamento se non il fallimento di Ast spa che non viene mitigato da tutta una serie di “sogni” tendenti ad un rilancio in grande stile della Società leader (o ex leader) del tpl della Regione Siciliana che difficilmente si potranno tramutare in realtà stante che non sempre i sogni si realizzano mentre già si cominciano ad intravedere i primi sintomi del disfacimento aziendale che ha già investito l’imbufalita utenza e che sta per abbattersi sui lavoratori dell’Azienda sia in materia di reddito sia in direzione del mantenimento dell’impiego che, comunque, non sarebbe più appetibile stante che il quasi inesistente secondo salario legato all’integrativo aziendale, combinato all’eliminazione delle prestazioni straordinarie e agli aumenti legati alle nuove tasse e all’inflazione che il mancato rinnovo del CCNL non mitiga, fa sì che le paghe nette che verranno corrisposte in ambito Ast non risulteranno più sufficienti a remunerare un lavoro pericoloso e usurante qual è quello degli operatori d’esercizio….