Siamo arrivati al colmo. Persino “Pensionati” il giornale letto dai nonni e dalle nonne, dalle zie, dagli zii, addirittura il tenero, commovente ma serissimo giornale dei pensionati della Cisl, ovvero solitamente ex democristiani fedeli a certi princìpi di fondo, chiude i battenti. Resterà la redazione on line e quindi su internet i pensionati della Fnp-Cisl (Federazione nazionale pensionati) potranno trovare notizie che li riguardano, considerate dal loro punto di vista, all’indirizzo www.pensionati.cisl.it. Ma i nonni ci vanno su internet? O resteranno penalizzati?

Ultimo numero cartaceo
Il giornale è un mensile ed è assai serio, come anche i siti e le pubblicazioni dei sindacati in generale. Meritano, per quanto poi si possa discutere.
Ecco solo qualche titolo, con relativi sommarietti, sulla testata cislina giunta al 64° anno di vita prima di trasformarsi in foglio elettronico.

“Crisi, 8 italiani su 10 costretti a non ammalarsi”. Sono nove milioni di italiani che non vanno più dal medico perché non possono permettersi di pagare le cure! E accanto, in grassetto un sommario: “L’allarme dei medici di famiglia: i pazienti per risparmiare non vengono più da noi e si fidano di internet e tv”.
Un altro sommario spiega che “a rinunciare alle cure in un quarto dei casi sono gli over 65 e le donne del Sud”.
A che si rinuncia? “Al dentista e alle cure specialistiche”. E questo sarebbe lo stato sociale italiano. Il servizio sanitario dovrebbe essere accessibile a tutti (dev’essere gratuito, ma diciamo almeno accessibile): non è così, non si può, vietato dai soloni dell’economia.
Il Censis mette in guardia: il fai da te è pericoloso, i media peccano nella qualità dell’informazione medica.
E ancora leggiamo che “per le donne in mezzo secolo il carico di cura è triplicato”.
Ancora: “Un tesoro di nonno: gli over 60 valgono 30 miliardi l’anno”.
Notizie che ai grandi giornali di solito non importano nulla di nulla.
Giornale dei pensionati, dunque, resta con noi!