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Chiusura di Nonciclopedia - La replica di Vasco Rossi

Creato il 03 ottobre 2011 da Numapompilio @Numa_Pompilio
Chiusura di Nonciclopedia - La replica di Vasco Rossi
A seguito della questione nata dalla chiusura del noto sito umoristico Nonciclopedia, il popolo del web si è riversato sui social network manifestando tutta la propria contrarietà e disappunto.
La pagina Facebook di Vasco Rossi è stata inondata di commenti sprezzanti di gente arrabbiata col cantante.
Se volete saperne di più leggete QUI
In questi ultimi minuti però ci sono stati degli sviluppi. Vasco ha appena postato una nota sulla sua pagina personale nella quale replica alle accuse ricevute. Il rocker spiega la questione dal suo punto di vista bollando gli insulti come ingiusti ed avventati.
Vi riporto il testo integrale della nota
A proposito di Nonciclopedia, prima di tutto fatti e non solo parole: piu' di un anno fa, nel febbraio 2010, abbiamo sporto querela per diffamazione nei confronti del sito Nonciclopedia che degli insulti contro Vasco Rossi aveva fatto la sua bandiera. Insulti quotidiani e gratuiti, insulti a tempo perso e senza alcun motivo. A un anno e mezzo circa dalla denuncia per diffamazione il magistrato in questi giorni ha riscontrato che gli elementi di reato per diffamazione esistono tutti e lo ha comunicato alle parti. In seguito alla comunicazione del magistrato, gli ammministratori di quel sito hanno deciso autonomamente di chiudere il sito perché si sono evidentemente accorti di essere nel torto. Vasco non ha mai chiesto la chiusura del sito, ha molto semplicemente chiesto al suo avvocato di difenderlo in sede giudiziaria dalla diffamazione, persistente. E' evidente che non sono vittime, ed è un giudice a decidere che sussiste il reato per diffamazione, cosa ben diversa dal definirsi un sito di satira. Attenzione a pubblicare notizie solo unilaterali, chi si occupa di web sa bene che è molto difficile far chiudere un sito, se non addirittura impossibile. Difendersi dagli insulti che piovono in maniera gratuita e non si sa per quale motivo, non è solo lecito, E' DOVEROSO: libertà di stampa non è libertà di offendere.
Tania Sachs



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