2009: Chloe di Atom Egoyan
Imperdonabilmente poco pubblicizzato, un film degno di interesse che però non è piaciuto a tutti i critici.
“Nonostante lo stile raffinato e la presenza di interpreti (la Moore in testa) impeccabili, la materia tradisce la sua natura di romanzetto e il finale è davvero insulso” (La Stampa), “…risvolti fin troppo annunciati” (Ciak), “Una bruttissima sorpresa per chi si era appassionato ai precedenti film dell’armeno-egizio-canadese Atom Egoyan” (Il Giornale), “Squisitamente intrigante e seduttivo” (Film.tv.it), “…un film da seguire ben oltre dialoghi e intreccio narrativo” (Liberazione), “…un noir fiammeggiante dall’improvviso finale thriller” (Il Messaggero).
Remake del film francese Nathalie di Anne Fontaine (protagonisti Fanny Ardant, Emmanuelle Béart e Gerard Depardieu), presentato in anteprima al Toronto Film Festival, impreziosito da una delle scene più erotiche viste sul grande schermo, Chloe ha molti pregi e qualche difetto. Stile estremamente raffinato, concisione e stringatezza nel racconto, fotografia da plauso, montaggio ottimo nell’incastro tra presente- passato realtà-invenzione, cast da dieci e lode… I fatti narrati tendono però un po’ troppo a rammentarci Attrazione fatale, l’aspetto thiller sa di scontato e di prevedibile, non tutto è coerente e plausibile. Nel complesso Chloe risulta un film non banale né superficiale, coinvolgente ed emozionante, che desta la nostra attenzione per tutta la sua durata.
Atom Egoyan (specialista nell’esplorazione di grandi sofferenze interiori) dirige con mano sicura e anche se questo non può considerarsi uno dei suoi migliori lavori, è indubbio che confermi un’abilità registica non comune.
Julianne Moore, ancora una volta (dopo The Hours e prima de I ragazzi stanno bene) alle prese con rapporti omossessuali, dà un’ulteriore prova di un talento che la colloca di diritto tra le migliori attrici oggi in circolazione. Un applauso anche per Amanda Seyfried, encomiabile in un ruolo tanto diverso da quello che ricopriva nel film che l’ha resa famosa (Mamma mia!). Perfetto, come al solito, Liam Neeson.
premi e riconoscimenti