Magazine Diario personale

Christmas

Da Misschiaretta
Ieri sera l'assemblea riunita delle cugi ha inaugurato la stagione natalizia mangiando pandoro a quattro ganasce.  Qualcuna (non io, e -ribadisco- non io!) ha confessato di non riuscire proprio a mandarlo giù, se non farcito con abbondante nutella.  No problem, avevamo anche quella.  L'impennata di zuccheri in circolo ci ha dato il coraggio giusto per farci giurare che stamattina alle 10 avremmo fatto un'incursione per le vie del centro per "dare uno sguardo" (mai frase fu più pericolosa) e "iniziare a pensare" allo shopping natalizio.
Si prevedeva una mattinata impegnativa, quindi per iniziare bene ci voleva una colazioncina da bar all'italiana, per la precisione caffè Florian di piazza Garibaldi.  Il nome è tipico dei bar da romanzo giallo, nei caffè Florian succede sempre qualcosa...ma qua Raymond Chandler non c'era e non è successo proprio nulla, se non che ne siamo uscite in forma smagliante per affrontare tutti i negozi di via Paoli, via Dante e dintorni.  Per ogni posto dove siamo entrate avevamo una media di una commessa a testa che ci pedinava, e dato che eravamo in tre, corteggiate dalle poverette come regine, ci vuole davvero poco a capire che i negozi erano PROPRIO vuoti.  A eccezione di Oviesse, che ormai è la low cost dell'abbigliamento preferita dalle giovani, dove per pagare bisognava fare una fila di un quarto d'ora (pieno di cavallette, cose viste solo da H&M).
Poi, seduto sul marciapiede di una vetrina, un pò nascosto, un uomo con una busta.  Un uomo normale, vestito normale, odore normale, capelli normali.  Una busta normale.  Un contenuto anormale.  La busta era piena di gratta e vinci grattati, recuperati probabilmente dai tavoli dei bar o dei tabacchini, o chissà, anche da qualche cestino della spazzatura.  Mazzi di miliardario, turista per sempre, gratta e vinci, ruota della fortuna.... L'uomo li controllava accuratamente, con attenzione, uno a uno.  Chissà, forse qualcuno avrà lasciato il suo biglietto vincente distrattamente abbandonato, regalando anche a lui una colazione al caffè Florian.

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