SIETE GIA' IN PIENA FIBRILLAZIONE PER LE SPESE NATALIZIE? PRENDETEVI UN MOMENTO TUTTO PER VOI. ECCO ALTRI DUE RACCONTI DELLA NOSTRA RASSEGNA PER ADDOLCIRE IL VOSTRO WEEKEND...BUONA LETTURA!
SEDUZIONE SOTTO L'ALBERO di Simona Liubicich, è un Regency in piena regola in cui una fanciulla nobile a cui la famiglia vorrebbe affibbiare uno sposo tutt'altro che ideale decide di prendere in mano la situazione e...rischiare il tutto per tutto per conquistare l'uomo che ama da anni...
Londra, 24 dicembre 1810
L’uomo era chino sulla tastiera del pianoforte, le mani scorrevano abili senza spartito, gli occhi socchiusi. Componeva a caso e la musica si diffondeva gradevolmente nell’aria; all’esterno del palazzo, riparata dalle siepi di bosso, Ofelia lo osservava attraverso i vetri della finestra offuscati dalla bruma gelata. Un sontuoso abete natalizio dominava nel salotto, parato a festa con creazioni di vetro soffiato veneziano e nappe di seta colorate. I chiaroscuri, creati dal riflesso tremolante delle candele, conferivano al volto del conte quell’aria tenebrosa ed impenetrabile che lo contraddistingueva, il profilo aristocratico ed i capelli, un manto d’ossidiana che gli sfiorava le ampie spalle. Coraggio Ofelia, si ordinò mentalmente, devi solo entrare e lui sarà costretto a dare soddisfazione a tuo padre, quando Margaret vi scoprirà… Non avrebbe mai sposato quel pingue omuncolo di Elliott Rothford; la sua faccia foruncolosa le rammentava un rospo di stagno e quelle mani umidicce…Dio, le inducevano la nausea. Come aveva potuto suo padre prometterla ad un essere a tal punto ripugnante? Lady Ofelia Lancaster, figlia del barone di Boyle, era innamorata da sempre del conte di Stafford anche se lui non l’aveva mai degnata di un solo sguardo; forse ella non era condiscendente come le “signore” che lui abitualmente frequentava, oltraggiando a ogni piè sospinto anche la santità del vincolo matrimoniale ma possedeva doti sottili come l’intelligenza, cosa assai rara nelle donne di quel tempo; era un’ottima interlocutrice ed aveva un fascino esotico, senza contare la sua dote, degna di una sovrana. Si avvicinò alla porta e tirò lo spesso cordone di seta del campanello, il cuore in gola mentre i primi fiocchi di neve iniziavano a scendere su Londra, ammantando tutto in una gelida e candida quiete. La porta si aprì; il maggiordomo, rigido nella livrea, la soppesò con aria altezzosa. Ofelia sollevò la falda della cuffietta da passeggio, rivelando i grandi occhi cobalto dei Lancaster. ...
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SE CI CREDI... di Cassandra Rocca è un contemporaneo vivace come la sua protagonista che a causa di...'un'incursione indesiderata' scoprirà che non è mai tardi per ricominciare ad aprire il proprio cuore...
Copertina a cura dell'autrice
Adorava addobbare la casa con festoni e lucine. Tutto diventava magico, divertente, luminoso! Anche un piccolo appartamentino di città, in affitto, pieno di spifferi e con i muri troppo sottili riusciva a trasformarsi in un mondo incantato. Neanche il baccano dei vicini di sopra, o la consapevolezza di essere sola la vigilia di Natale, riusciva a farle passare il buonumore che un semplice abete natalizio e tutta una serie di illuminazioni erano riusciti a creare. Jane si lasciò cadere sul divano, afferrando di riflesso il nuovo libro nel quale aveva deciso di perdersi, l'attenzione ancora rivolta alle luci intermittenti che aveva appeso dovunque. Aveva fatto proprio un bel lavoro!
Forse avrebbe dovuto lasciare il finto abete e le decorazioni per tutto l'anno, a farle compagnia e strapparle un sorriso. Si accontentava di poco, in fondo. Alla sua mente semplice e sognatrice bastava quello scintillio colorato e un libro che parlasse d'amore per sentirsi serena, per cacciare in un angolo i pensieri cupi e malinconici che, di tanto in tanto, piombavano su di lei, ricordandole com'era solitaria la sua vita. E quella sera aveva ogni intenzione di godersi la magia del Natale senza permettere a niente e nessuno di rovinarle l'umore. Stava per aprire il libro e tuffarsi nella storia da favola di turno quando un'ombra piccola, accanto all'albero, catturò la sua attenzione. Raddrizzandosi, scrutò attentamente il piccolo cerchio nero sul muro bianco, per poi bloccarsi ad occhi sgranati: un ragno grosso e peloso se ne stava sereno ad un metro da lei, deturpando la sua opera natalizia con la sua sola presenza! "Oh no… Che schifo, che schifo, che schifo!!"; gemette, stringendo le mani a pugno. Odiava i ragni! Li detestava, le facevano ribrezzo e anche un po’ paura. Un tempo aveva avuto persone al suo fianco che pensavano a liberarsi di quei piccoli mostri al posto suo. Adesso, però, era sola…
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