Magazine Diario personale

Christmas is coming- il racconto del tre dicembre.

Da Leucosia

.§il regalo perfetto§.

Se Sara non si sentiva tagliata in generale per lo shopping , figuriamoci per quello natalizio! non amava le lunghe code alle casse, nè l’assalto alle bancarelle dei mercatini a tema,  però come ogni anno si armava di buona volontà e si tuffava nell’estenuante ricerca delle strenne da donare con meticolosa precisione a tutta la sua cerchia di colleghi e parenti. non dimenticava mai nessuno, lei. pignola fino all’esasperazione, magari non risultava la cliente in assoluto più simpatica alle commesse della profumeria sotto casa sua, ma come dicevano tutti era una donna da ammirare. e con un cuore di marzapane, come diceva spesso Olga, la sua badante. e questa frase Rosaria cercava di tenere bene scolpita nella mente, mentre mostrava a Sara per l’ennesima volta quel particolare gingillo esposto un istante prima in vetrina, levandolo con perizia da prestigiatore incallito da una stupefacente confezione regalo. quasi le otto di sera, la giornata era stata lunga e pesante e Rosaria la sentiva tutta nelle gambe e nel collo. ma Sara impassibile a tutto ciò pretendeva fino all’ultimo di essere accontentata, di esser guidata nelle sue scelte. Caspita quanta indecisione! pensò la giovane commessa,  gli occhi costantemente rivolti all’orologio sullo scaffale di fronte. in cuor suo pregava non arrivassero altre persone, così una volta sbrigata Sara poteva finalmente chiudere l’esercizio. Allora, non è convinta? Ci pensi su e ripassi domani, tanto saremo aperti tutta la giornata! così dicendo  lanciò a Sara un sorriso complice. sorriso che l’altra, punta sul vivo, congelò con uno sguardo. cosa crede signorina che io abbia tempo da perdere domani? in ogni caso l’articolo non è di mio gradimento! e rivolta verso Olga intimò; forza! tirami fuori di qui. ordine prontamente eseguito dalla piccola e bionda slava; con una fulminea manovra a gambero le due donne sparirono inghiottite dalla notte e dalle luminarie natalizie, lasciando nelle orecchie di Rosaria soltanto lo stridore dei freni della carrozzina di Sara. 



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