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Christopher Steven: una vittima delle ambizioni sioniste

Creato il 13 settembre 2012 da Tnepd

L’omicidio di Christopher Steven sembra esser stato programmato per infiammare l’opinione pubblica degli Stati Uniti contro i musulmani e, per estensione, contro gli iraniani.

Christopher Steven: una vittima delle ambizioni sioniste

Christopher Stevens, l’ambasciatore degli Stati Uniti in Libia, ucciso ieri, è una martire sionista, sfruttato per trascinare gli USA in guerra contro l’Iran.

L’attacco al consolato degli Stati Uniti a Bengasi è frutto delle proteste contro uno spregevole film (sionista) che ritrae il profeta Maometto e i musulmani in generale, come assassini e pervertiti.

Il fatto è avvenuto in concomitanza alle pressioni esercitate dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, sugli Stati Uniti, per ottenere una cooperazione militare in vista di un attacco all’Iran.
Il destino di Christopher Steven è una lezione per tutti gli americani. I sionisti sono felici di vedere gli americani morire per i loro scopi. Lunedi’, abbiamo commemorato l’11 ° anniversario del false flag al World Trade Center, evento che trasuda sionismo da tutti i pori.

Con quale logica Paesi come Israele o il Pakistan dovrebbero possedere armi nucleari e l’Iran no?

Israele possiede una forza deterrente sufficiente per garantirsi una totale protezione nei confronti dell’Iran! In realtà la vera questione, sta nel fatto che le armi nucleari iraniane prevenengono la conquista sionista, come nel caso dell’Iraq.

Il film che ha provocato l’indignazione musulmana è un crimine di odio gratuito ma dal momento che sono gli ebrei sionisti a definire, in questo ambito, il significato di “odio”, il regista Sam Bacile, 56 anni, non è stato accusato. Nessuna conseguenza neppure per il centianio di donatori ebrei che hanno finanziato il film con 5 milioni di dollari.

Christopher Steven: una vittima delle ambizioni sioniste
Sam Bacile il regista del film The Innocence of Muslims (L’innocenza dei Musulmani)

Parlando al telefono da una località sconosciuta, Martedì, lo scrittore e regista Sam Bacile, ha affermato che l’Islam è un cancro.”

Bacile, un vero e proprio imprenditore edile California che si identifica come un Ebreo israeliano, sostiene che il suo film aiuterà la sua terra natale, portando alla luce le parti oscure dell’Islam.

“L’Islam è un cancro”, ha ripetuto più volte.

Il film,”L’innocenza dei musulmani “, afferma che il personaggio di Maometto fosse una bufala. Un trailer in lingua inglese di 13 minuti mostra un cast amatoriale impegnato in dialoghi poco edificanti fatti passare per rivelazioni sul profeta. I suoi fedeli seguaci, vengono rappresentati come una squadra di sicari.

“Maometto viene ritratto come un donnaiolo irresponsabile che approva le violenze sessuali sui minori, tra i tanti insulti che hanno provocato indignazione.

Il film è osceno e ritrae Maometto come un bastardo e un pedofilo che compie atti osceni. Ritrae atrocità perpetrate dai musulmani nei confronti dei cristiani, che le reali autorità musulmane, invece, attribuiscono ai cristiani.

Christopher Stevens non è stato il primo e non sarà l’ultimo americano a morire a causa del servilismo statunitense nei confronti della causa sionista, che, in ultima analisi è quella di assoggettarli


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