Ci dimenticheremo degli emiliani, come ci siamo dimenticati degli aquilaniLa realtà è che come gli aquilani, ci dimenticheremo anche degli emiliani. Questa è la triste verità. E la cosa che mi fa più tristezza non è vedere le loro case distrutte, ma sapere che il loro calvario è solo iniziato e durerà per anni, decenni se i tempi sono come i tradizionali standard italiani. Ci dimenticheremo degli operai morti sul posto di lavoro, visto che non sono i primi e non sarannopurtroppo gli ultimi a morire quest'anno per portare un pezzo di pane a casa, sacrificati in onore dello sviluppo e del profitto. Ci dimenticheremo degli sfollati, dei loro disagi, dei loro problemi. Li condanneremo all'invisibilità, ed è la pena più dura per chi soffre, per chi è passato dall'avere tutto al non avere più niente. Dimenticheremo i canti di dolore, le grida di disperazione, affossati nei nostri divani davanti al televisore, oppure intenti a condividere link su facebook. Una società alienata che non sa più distinguere la realtà dalla finzione, assuefatta dal consumismo e dall’utilizzo senza freni della tecnologia. Inghiottiti dalla nostra quotidianità, da una nuova tragedia, da un'altra emergenza. Condividere un link sugli sfollati o firmare un appello su Internet per spingere il governo a stanziare i fondi per la parata per il 2° Giugno ai terremotati non aiuterà nessuno. L’aiuto concreto non è l’sms di 2 euro di beneficienza, ma scaturisce dal contatto diretto con il territorio e la popolazione colpite, consiste nel non lasciare soli gli sfollati emiliani nelle future battaglie che questi dovranno affrontare. O forse vi siete dimenticati di come hanno accolto i manifestanti aquilani a Roma qualche tempo fa? Come gli aquilani anche gli emiliani saranno soli, e dovranno da soli difendere il loro diritto di riappropriarsi delle loro vite e della loro terra. La solidarietà, a parte rari casi, dura i primi tre mesi, poi svanisce. Guardate l'Aquila, una città lasciata lentamente morire nell'indifferenza. Ho rabbia perché mi sento impotente, perché sia per gli emiliani oggi, come per gli aquilani ieri, non posso fare niente di realmente concreto per risparmiagli questo calvario, perché questo sistema in cui viviamo, i deboli li schiaccia, e nel migliori dei casi li abbandona al proprio destino.Emiliani vi attendono tante dure lotte per riprendervi la vostra vita. Non credete alla false promesse che vi faranno, non piegatevi al compromesso, non fatevi mai zittire, non smettete mai di gridare, non lasciatevi abbattere, ma lottate sempre con tutte le vostre forze. Perché siete nel giusto, perché un aiuto disinteressato, rapido ed efficacie vi spetta di diritto, senza se e senza ma.
Ci dimenticheremo degli emiliani, come ci siamo dimenticati degli aquilani
Creato il 30 maggio 2012 da NineteeneightyfourCi dimenticheremo degli emiliani, come ci siamo dimenticati degli aquilaniLa realtà è che come gli aquilani, ci dimenticheremo anche degli emiliani. Questa è la triste verità. E la cosa che mi fa più tristezza non è vedere le loro case distrutte, ma sapere che il loro calvario è solo iniziato e durerà per anni, decenni se i tempi sono come i tradizionali standard italiani. Ci dimenticheremo degli operai morti sul posto di lavoro, visto che non sono i primi e non sarannopurtroppo gli ultimi a morire quest'anno per portare un pezzo di pane a casa, sacrificati in onore dello sviluppo e del profitto. Ci dimenticheremo degli sfollati, dei loro disagi, dei loro problemi. Li condanneremo all'invisibilità, ed è la pena più dura per chi soffre, per chi è passato dall'avere tutto al non avere più niente. Dimenticheremo i canti di dolore, le grida di disperazione, affossati nei nostri divani davanti al televisore, oppure intenti a condividere link su facebook. Una società alienata che non sa più distinguere la realtà dalla finzione, assuefatta dal consumismo e dall’utilizzo senza freni della tecnologia. Inghiottiti dalla nostra quotidianità, da una nuova tragedia, da un'altra emergenza. Condividere un link sugli sfollati o firmare un appello su Internet per spingere il governo a stanziare i fondi per la parata per il 2° Giugno ai terremotati non aiuterà nessuno. L’aiuto concreto non è l’sms di 2 euro di beneficienza, ma scaturisce dal contatto diretto con il territorio e la popolazione colpite, consiste nel non lasciare soli gli sfollati emiliani nelle future battaglie che questi dovranno affrontare. O forse vi siete dimenticati di come hanno accolto i manifestanti aquilani a Roma qualche tempo fa? Come gli aquilani anche gli emiliani saranno soli, e dovranno da soli difendere il loro diritto di riappropriarsi delle loro vite e della loro terra. La solidarietà, a parte rari casi, dura i primi tre mesi, poi svanisce. Guardate l'Aquila, una città lasciata lentamente morire nell'indifferenza. Ho rabbia perché mi sento impotente, perché sia per gli emiliani oggi, come per gli aquilani ieri, non posso fare niente di realmente concreto per risparmiagli questo calvario, perché questo sistema in cui viviamo, i deboli li schiaccia, e nel migliori dei casi li abbandona al proprio destino.Emiliani vi attendono tante dure lotte per riprendervi la vostra vita. Non credete alla false promesse che vi faranno, non piegatevi al compromesso, non fatevi mai zittire, non smettete mai di gridare, non lasciatevi abbattere, ma lottate sempre con tutte le vostre forze. Perché siete nel giusto, perché un aiuto disinteressato, rapido ed efficacie vi spetta di diritto, senza se e senza ma.
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