Ci eravamo tanto lasciati

Creato il 29 novembre 2011 da Infetta
Sono troppi i momenti che una coppia dovrebbe ricordarsi: la prima uscita, il primo bacio, la prima volta etc etc...
Ci sono coppie che segnano anche la prima litigata: esistono amici, esistono e voi dovete tenervi lontano da loro.
Ma forse il momento più bello è quando ci si lascia.
No, non lo dico con cattiveria, lo sanno tutti che ci ho il cuore di panna montata e che lo abitano gli angioletti della pubblicità dello zucchero a velo.
Il momento in cui ci si lascia è paradossalmente il momento più di unione della coppia, la prima volta dico eh, una volta fatto non si torna più indietro nonostante le sveltine usate come metadone per la separazione.
Quel momento in cui si va più d'accordo perchè si è tristi, confusi, con gli occhi sempre gonfi.
Tutto quello che ti faceva schifo di voi magicamente sparisce e vedi passarti le immagini delle vostra storia con sotto una musica romantica.
In questo particolare momento poi succede la stessa cosa che succede nei film che si ispirano ai libri: nella trascrizione si  perdono i particolari e gli attori sono sempre dei fichi pazzeschi.
Ecco esatto, la stessa cosa.
Noi quella sera si era in macchina, praticamente come sempre, ci eravamo già detti tutto ed era il momento del vuoto; sapete no: piangere a fiotti, le lacrime calde, vi guardate ma nessuno ha il coraggio di dirsi "'mazza quando piangiamo facciamo veramente schifo, diamoci un contengo o, comunque, non guardiamoci"
Ti pare? Non è carino dirlo.
Si era lì, i finestrini appannati, le lacrime, quella rabbia mentre pensi "proprio adesso? perchè non domani? certo che sono stronza eh" quindi non avevamo avuto tempo di prepararci un discorso, figurati la colonna sonora.
No, è inutile che ridete.
Scusatemi vi preparate la colonna sonora per la prima volta e non quella del lasciarsi? Guardate che è poco professionale.
Avere una canzone per il momento in cui ci si molla è fondamentale, così come è fondamentale incanalare l'odio post rottura nelle canzoni pop.
No? Scusatemi voi come ne siete usciti, uccidendo animali?
Noi quella sera la canzone non ce l'avevamo, peggio avevamo la radio accesa.
Poi è successo il miracolo. Dalla macchina si sente una voce bassa, sensuale, QUELLA voce sensuale:
Ennò Alessio Bertallot, ma quanto sei egoista? Già sei un sogno erotico ricorrente: almeno quando sto vivendo una tappa privata importante evita di distrarmi.
Bertallot se ne stra fregò dei miei pensieri e in maniera strafottente (e quindi eccitante) continuò a parlare.
Noi ancora in macchina, a massaggiarci le tempie per i troppo pensieri e Bertallot sotto con quelle pause vocali e quei brani perfetti.
Lui non lo sa, ma Bertallot mi perseguita nella capa da anni.
Uno volta me lo sono ritrovato davanti al Magnolia, lì alto, duro, grosso, poderoso con il giubbino di pelle. Ho avuto un mancamento, sono una ragazzina oh, mi fa male il cuore Alessio!
Siamo ancora lì nella macchina e io sono zitta con le lacrime che penso a Bertallot.
In quel momento, ne sono certa, anche Bertallot deve aver pensato a me, sì.
"E ora passiamo (pausa) il pezzo nuovo di Erykah Badu (pausa) un pezzo molto fuuunky (pausa) molto soul (pausa questa volta con un accenno di respiro) il pezzo si intitola Gone Baby, Don't Be Gone"


Bertallot, tu sei pazzo: io mi sto mollando e tu non solo vieni a farmi visita (dimostrando quindi in maniera chiara di provare qualcosa per me) ma tu mi passi anche Erykah Badu; la donna che mi salvò la vita a 13 anni (è vero l'ho scritto QUI)
Così ogni volta che ripenso a quella rottura, io penso a Bertallot e a Erykah Badu e penso sia la cosa più bella del mondo.

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