CI RISIAMO?
E’ passato un mese appena, e già è iniziato il lavoro di demolizione del nuovo segretario del Partito democratico. Si comincia con il solito lavorio ai fianchi per toglierli il respiro e per destabilizzarlo e si finisce con lo scopo unico di questi molestatori che è quello di distruggere il partito.
Già si parla di scissione. E così divisi e sparpagliati saremo sicuri di perdere, di non venir meno alla nostra vocazione.
I lavori sono già stati avviati.
Chiunque avesse vinto le primarie, avrebbe voluto che si facessero le cose per cui gli elettori hanno votato.
Ma pare che non sia così.
Allora le primarie sono inutili e servono solo per racimolare qualche milioncino che dei cretini, come me, pensando che finalmente si realizzi qualcosa, sono andati a dare al partito.
Pare che le primarie servano anche perché chi vince poi debba ascoltare solo le voci di minoranza, e fare solo quello che la minoranza del partito richiede.
E’ il caso del famoso “chi” di Renzi nei confronti di Fassina.
Se ne fa un romanzo infinito, ma, in fin dei conti, che cosa ha detto Renzi con quel “chi?” Che non spetta a Fassina decidere su un rimpasto del governo (e non spetta neppure a Renzi), ma semmai a Letta.
Renzi usa giustamente l’autorità che gli viene dal voto popolare, per imporre nell’agenda delle cose che ha promesso. Né più né meno. E’ una novità, si chiama coerenza della politica.
E anche se non è proprio il mio segretario preferito, gli auguro con tutto il cuore di portare avanti i suoi progetti, di continuare col suo dinamismo, che non è giovanilismo come qualcuno afferma per sminuirlo, ma è voglia davvero di cambiare questo paese. Altro che Berlusconi, Renzi è un caterpillar che finalmente sconvolge il solito tran-tran improduttivo del partito.
E la stampa, i mass media in generale, se ne dovranno fare una ragione. Questa volta, con Renzi segretario, spero proprio che sia finita la manfrina dell’accontentare tutti, per non fare niente.