In ottica di marketing e in una strategia d'impresa "Made in Italy" il successo imprenditoriale nasce spesso seguendo le linee guida della Matrice di Ansoff (cd. Matrice Prodotto-Mercato), elaborata da Igor Ansoff nel 1957. Secondo questa approccio le aziende, per competere sul mercato in modo efficiente, per aumentare le vendite di una business unit, per generare risorse adeguate da reinvestire nel proprio territorio, per creare posti di lavoro e per produrre valore per i "portatori di interessi" - i cd stakeholder come azionisti, creditori, fornitori e dipendenti - devono prendere decisioni che mettano al centro della loro strategia l'innovazione di prodotto e di processo, nuove idee di marketing, piani di comunicazione integrati, un modello organizzativo efficiente e rinnovati meccanismi di relazioni esterne.
Motore dell'innovazione è quindi la creatività, cioè "unire elementi esistenti con connessioni nuove, che siano utili" (Henri Pointcaré, matematico) e produrre "un qualcosa" che possa affrontare una sfida fondamentale: la competizione glo-cale. La strategia d'impresa è pertanto il mezzo che permette di progettare l'identità aziendale a partire dal livello di creatività sviluppata, dall'innovazione adottata e dalla rete di alleanze e partnership create.
Oggi la creatività non è ancora inserita di diritto in una visione globale delle strategie d'azienda, ma credo che "creare attivamente" possa divenire una delle chiavi di volta per consentire alle imprese di competere sul mercato con ritorni sia economici che di reputazione e credibilità che valichino sempre di più i confini nazionali.
Quindi, obiettivo dell'Italia - maestra di eclettismo produttivo - dovrebbe essere sovrapporre la creatività sociale con quella legata all'innovazione, mettendo in relazione gli elementi che caratterizzano il DNA del territorio con la velocità dello sviluppo tecnologico indispensabile per rimanere sul mercato, ricordando che per realizzare un'economia creativa, è necessario investire risorse ed energie in investimenti concreti, ma soprattutto verso il capitale umano.