Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano agli Stati generali della Cultura in corso al Teatro Eliseo di Roma: "Non possiamo giocare con il rischio fallimento qualunque governo ci sia. Ci sono 80 miliardi di interessi da pagare in un anno e questi sono modi in cui uno Stato può fallire...". E allora cominciate a pagare anche voi che siete i primi responsabili del debito pubblico! I cittadini italiani hanno già dato abbastanza! Siamo a rischio fallimento? Ma allora, Signor Presidente, perché Ella non inizia a dare il buon esempio? Non Le stiamo mica chiedendo di ridursi emolumenti e privilegi personali, che un operaio non raggiungerebbe neppure se lavorasse per 10 vite di seguito!
Non siamo mica così ingenui e benpensanti o peggio ancora affetti dalla "sindrome del comunista", malattia dalla quale Ella, per altro, è prontamente guarito!!! Ma almeno, Signor Presidente della Repubblica, cominci col ridurre il numero dei "suoi impiegati" e i loro "stipendi" così esageratamente, quanto ingiustificatamente "diversi" da quelli di tutti gli altri impiegati dello Stato di cui Ella è pur sempre lo stesso Capo!
Il 'tocco quirinalizio' più che miracoli, crea delle vere e proprie ingiustizie! Tant’è che gli impiegati del Colle - a parità di qualifica, titolo di studio ed anzianità di servizio - godono di "stipendi d’oro", percependo in busta paga cinque, sei, sette volte tanto lo stipendio di un impiegato del catasto! Il numero dei "suoi dipendenti", poi, è a dir poco esagerato: 2.181! Questo faraonico apparato - e la manutenzione del Palazzo che fu dei Papi e dei Re d'Italia - impone una spesa media annua di 235 milioni di euro! La sensazione del cittadino comune è che il Quirinale sia un lusso eccessivo, un lusso che non possiamo più permetterci! I raffronti risultano impietosi per il mastodonte burocratico del Colle: la regina Elisabetta II d'Inghilterra dispone di 300 dipendenti, il re di Spagna di 543, il presidente Usa di 466, l'Imperatore del Giappone di 1000. In Germania gli organici della presidenza ammontano a 160 dipendenti tra consiglieri, funzionari, impiegati, personale addetto alla manutenzione e alla sicurezza, molto meno d'un decimo del personale in forza al Quirinale.
Come Ella dice, l’Italia deve fare la sua parte per uscire dalla crisi. Ma da quanto ci è dato capire quando Ella parla di sacrifici e rigore l’Italia a cui si rivolge altro non è che quella "parte" stremata, spremuta e umiliata, l'Italia dei lavoratori e dei pensionati, insomma, l’Italia dei soliti noti, o meglio dei "soliti fessi"! Detto questo… perché il Quirinale è così caro? Perché Vi comportate come un Paese straricco?
Parlamentari ed europarlamentari sono i più pagati d'Europa, i consiglieri regionali sfiorano - e in Sicilia raggiungono e superano - la retribuzione sontuosa di deputati e senatori.
Il governatore della Banca d'Italia è il banchiere meglio retribuito del mondo!!! Calciatori, cantanti, attori, alti burocrati, top manager, farmacisti, notai, liberi professionisti, commercianti, imprenditori, banche, assicurazioni e petrolieri continuano lautamente ad ‘ingrassare’!!! E' questa l'Italia a rischio fallimento, o quella degli italiani che campano onestamente di busta paga e pensione? E' questo, Signor Presidente, il Paese che Ella invita a non giocare con il rischio del fallimento? E allora, carissimo Presidente, perché non inizia Ella, che è il primo cittadino italiano, a dare il buon esempio?
Certo, la politica e la democrazia nel significato più nobile del termine, sono fondamentali ed hanno un loro costo! Ma veda, Signor Presidente, mentre il resto del Paese - lasciato in braghe di tela dalla crisi, dal debito pubblico, dallo spread e dalla moneta unica - va rigorosamente a piedi, non è indispensabile muoversi con migliaia di auto blu, basta andare in metrò!
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Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano agli Stati generali della Cultura in corso al Teatro Eliseo di Roma: "Non possiamo giocare con il rischio fallimento qualunque governo ci sia. Ci sono 80 miliardi di interessi da pagare in un anno e questi sono modi in cui uno Stato può fallire...". E allora cominciate a pagare anche voi che siete i primi responsabili del debito pubblico! I cittadini italiani hanno già dato abbastanza! Siamo a rischio fallimento? Ma allora, Signor Presidente, perché Ella non inizia a dare il buon esempio? Non Le stiamo mica chiedendo di ridursi emolumenti e privilegi personali, che un operaio non raggiungerebbe neppure se lavorasse per 10 vite di seguito!
Non siamo mica così ingenui e benpensanti o peggio ancora affetti dalla "sindrome del comunista", malattia dalla quale Ella, per altro, è prontamente guarito!!! Ma almeno, Signor Presidente della Repubblica, cominci col ridurre il numero dei "suoi impiegati" e i loro "stipendi" così esageratamente, quanto ingiustificatamente "diversi" da quelli di tutti gli altri impiegati dello Stato di cui Ella è pur sempre lo stesso Capo!
Il 'tocco quirinalizio' più che miracoli, crea delle vere e proprie ingiustizie! Tant’è che gli impiegati del Colle - a parità di qualifica, titolo di studio ed anzianità di servizio - godono di "stipendi d’oro", percependo in busta paga cinque, sei, sette volte tanto lo stipendio di un impiegato del catasto! Il numero dei "suoi dipendenti", poi, è a dir poco esagerato: 2.181! Questo faraonico apparato - e la manutenzione del Palazzo che fu dei Papi e dei Re d'Italia - impone una spesa media annua di 235 milioni di euro! La sensazione del cittadino comune è che il Quirinale sia un lusso eccessivo, un lusso che non possiamo più permetterci! I raffronti risultano impietosi per il mastodonte burocratico del Colle: la regina Elisabetta II d'Inghilterra dispone di 300 dipendenti, il re di Spagna di 543, il presidente Usa di 466, l'Imperatore del Giappone di 1000. In Germania gli organici della presidenza ammontano a 160 dipendenti tra consiglieri, funzionari, impiegati, personale addetto alla manutenzione e alla sicurezza, molto meno d'un decimo del personale in forza al Quirinale.
Come Ella dice, l’Italia deve fare la sua parte per uscire dalla crisi. Ma da quanto ci è dato capire quando Ella parla di sacrifici e rigore l’Italia a cui si rivolge altro non è che quella "parte" stremata, spremuta e umiliata, l'Italia dei lavoratori e dei pensionati, insomma, l’Italia dei soliti noti, o meglio dei "soliti fessi"! Detto questo… perché il Quirinale è così caro? Perché Vi comportate come un Paese straricco?
Parlamentari ed europarlamentari sono i più pagati d'Europa, i consiglieri regionali sfiorano - e in Sicilia raggiungono e superano - la retribuzione sontuosa di deputati e senatori.
Il governatore della Banca d'Italia è il banchiere meglio retribuito del mondo!!! Calciatori, cantanti, attori, alti burocrati, top manager, farmacisti, notai, liberi professionisti, commercianti, imprenditori, banche, assicurazioni e petrolieri continuano lautamente ad ‘ingrassare’!!! E' questa l'Italia a rischio fallimento, o quella degli italiani che campano onestamente di busta paga e pensione? E' questo, Signor Presidente, il Paese che Ella invita a non giocare con il rischio del fallimento? E allora, carissimo Presidente, perché non inizia Ella, che è il primo cittadino italiano, a dare il buon esempio?
Certo, la politica e la democrazia nel significato più nobile del termine, sono fondamentali ed hanno un loro costo! Ma veda, Signor Presidente, mentre il resto del Paese - lasciato in braghe di tela dalla crisi, dal debito pubblico, dallo spread e dalla moneta unica - va rigorosamente a piedi, non è indispensabile muoversi con migliaia di auto blu, basta andare in metrò!
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