Lo so che quello che sto per scrivere farà storcere il naso a tanti connazionali che invece pensano che il bello della Thailandia stia proprio in posti come Pattaya o che da queste parti hanno trovato comunque qualcosa di bello da vedere. E, alla fine dei conti, anche noi abbiamo trascorso 2 belle giornate - sicuramente diverse dalla routine quotidiana a Bangkok. Per di più eravamo qui per festeggiare…
L’allora bella baia di Pattaya in una foto del 1965 tratta da “THE HISTORY OF PATTAYA”
Forse, alla fine degli anni ‘60, nel villaggio di pescatori che vide arrivare i fondi dell’Esercito Americano, non s’immaginavano che insieme ai Marines in congedo dalla Guerra del Vietnam ancora in atto, “bisognosi di riprendersi" dagli orrori di un conflitto fatto di torture e armi chimiche, sarebbe arrivato un simile squallore. Qui per decenni sono stati gli americani a giocare il ruolo dei padroni di casa ma oggi le cose stanno rapidamente cambiando… e non in meglio.
I bravi ragazzi vanno in paradiso, quelli cattivi vanno a Pattaya - insegna pubblicitaria su Walking Street
Non sono un moralista ma questa città davvero non riesco a farmela piacere! Pattaya è il più grande bordello della Thailandia, probabilmente di tutta l’Asia e forse anche di tutto il mondo!
Chi dice che ci va per il mare farebbe meglio a trovare una scusa migliore - sarei più propenso a pensare che ci vada per lavoro o per i prezzi stracciati delle innumerevoli cliniche dentistiche che ci sono. Ma non per il mare, non a Pattaya City - noi in 2 giorni, nonostante il caldo, ci siamo rinfrescati solo in piscina (non si dovrebbe prenotare un hotel a Pattaya senza piscina questa era la nostra!). Poco dopo aver messo piede fuori dall’hotel ho pensato che il fatto che possa divertirmi e star bene ovunque non vuol certo dire che i posti in cui vado siamo tutti belli - anche se ovviamente le foto che metto su Facebook fanno sempre pensare che siano posti fichissimi!
Lungomare sotto gli ombrelloni di Jomtien BeachIl mare: fa schifo! Sia la spiaggia che l’acqua sono davvero inguardabili. Una distesa di ombrelloni che quasi ininterrottamente si snoda per circa 14 km chilometri. fra le 2 spiagge principali di Pattaya City.
Non sono solo i luoghi a rendere bello un viaggio, spesso sono le persone, no? E noi BELLISSIMI SIAMO!
Nonostante le buste di plastica che galleggiano dappertutto, i jetski che sfrecciano incuranti dei coraggiosi bagnanti e gli avventori disperati che cercano a tutti i costi di venderti qualcosa, noi abbiamo fatto la nostra passeggiata sul lungomare e ci siamo pure divertiti.
Facile anche tracciare l’identikit del turista medio di Pattaya: homo poco sapiens arrapatus, sottospecie latina e anglofona in estinzione, sopraffatte da quelle del masculo indiano e dai russi. Questi ultimi stanno cercando di trasformare Pattaya, ma anche altre zone della Thailandia, in colonie libertine della loro patria. Non parlando una parola d’inglese e tanto meno di tailandese si sono portati dietro la loro mignotte, hanno aperto le loro agenzie turistiche, i loro resort, i propri ristoranti, le loro discoteche e go go bar.Le insegne turistiche sono oramai per noi incomprensibili visto che accanto al tailandese non si trova l’inglese ma sempre più spesso proprio i caratteri dell’alfabeto cirillico.
Insegna di uno dei numerosissimi locali destinati ad una clientela esclusivamente russa
A colazione ordinano già la prima birra e prima di cena sono solitamente già accasciati mezzi ubriachi dietro il bancone di un bar dove la “signorina “di turno continua a portare bottiglie da scolare.
Tasso alcolico alto e interessi poco leciti da difendere sono probabilmente alla base del continuo apparire di Pattaya fra le pagine di cronaca dei giornali qui in Thailandia; nella maggior parte dei casi ci sono stranieri coinvolti, frequentemente proprio russi.
Walking Street è la zona in assoluto più conosciuta di Pattaya. 500 metri di lungomare da cui il mare non si vede! Ristoranti, pub, discoteche e bar Go Go Girls si susseguono uno dietro l’altro in quello che il sito ufficiale di Walking Street definisce come “the most exciting street in the world if you like to have fun”. Io di eccitante c’ho trovato ben poco, per non dire nulla, e anche i miei amici che erano qui per la prima volta (nonostante siano tailandesi) soddisfatta la curiosità di capire il perché di tanta popolarità, non appena possibile hanno preferito abbandonare la zona verso vicoli forse altrettanto “squallidi” ma decisamente meno affollati.
Ragazza russa in vetrina
Il famoso Alcatraz
Mentre andavamo a teatro (sì, a teatro, che c’è di strano? Aspettate di sapere che tipo di teatro prima di ridere!) siamo stati nell’ordine avvicinati da una ragazza tailandese che ci invitava a comprare rose, almeno 5 camerieri che volevano convincerci che nel loro ristorante si spendeva poco e mangiava bene, un’elegante donna biondissima alta quasi 2 metri che distribuiva volantini per un bar con “solo ragazze europee”, due tizi che vendevano viagra, alcuni mendicanti, una coppia di volontari poliziotti presumibilmente americani (che aiutano a detta loro la polizia tailandese) e un gruppetto di indiani in cerca di non so bene quale ristorante. Siamo arrivati qualche minuto prima dello spettacolo così da fare qualche foto ricordo. Alla fine, dopo poco meno di 2 ore avevamo rivalutato il perché fossimo approdati a Pattaya!
Dove siamo andati? Domani ve lo racconto…
L’unica trasgressione possibile nel nostro paese è l’obbedienza alle regole.
Pino Caruso
Posted 6 hours ago
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